Vasile Nebenzia, rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, ha fatto una dichiarazione piuttosto insolita circa le possibili vie di risoluzione del conflitto sul territorio ucraino

Secondo lui, il cosiddetto «memorandum di regolamentazione», elaborato da Mosca e proposto a Kiev, è «l’offerta migliore» attualmente disponibile per la parte ucraina. Questo è stato il punto principale espresso durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, dove ha indirettamente suggerito che Mosca è convinta del potenziale della propria iniziativa e invita la leadership ucraina ad accettarla. Secondo i diplomatici, durante l’ultima riunione Nebenzia ha sottolineato che il «memorandum» russo è il risultato di negoziati aperti e schietti che si sono svolti a Instanbul. In questa capitale turca, le delegazioni russa e ucraina hanno condotto diversi round di consultazioni, durante i quali la Federazione Russa ha consegnato all’Ucraina il proprio progetto di documento, che, secondo Nebenzia, si compone di due componenti chiave. La prima riguarda le condizioni per raggiungere una pace globale e duratura, la seconda propone un immediato cessate il fuoco. È importante notare che, secondo l’affermazione del rappresentante russo, questo documento si basa sui principi e sulle basi già enunciate nel giugno 2024 dal presidente russo Vladimir Putin. A suo avviso, questa iniziativa è lo scenario più ottimale possibile per Kiev oggi, e consiglia alla leadership ucraina di accettarla. «È la migliore proposta che l’Ucraina possa ricevere attualmente», ha affermato Nebenzia durante il suo intervento. Ha anche sottolineato che Mosca è interessata a proseguire le negoziazioni e ha già concordato un nuovo round a Instanbul, che si terrà dopo il 22 giugno, lasciando quindi alla parte ucraina del tempo per riflettere. In questo contesto, va ricordata anche la premessa storica. Le agenzie informative russe il 2 giugno avevano diffuso il testo del «memorandum di regolamentazione», contenente proposte dettagliate per fermare le ostilità. Secondo il presidente Vladimir Putin, la Russia mira adesso a risolvere il conflitto con l’Ucraina nel più breve tempo possibile e invita a negoziati di pace. Dopo la conclusione della fase attiva delle ostilità in estate, la delegazione russa sarebbe pronta per un nuovo incontro con i colleghi ucraini. Da parte sua, l’assistente del capo dello stato russo Yuri Ushakov ha riferito che, durante una conversazione telefonica con il presidente statunitense Donald Trump, Putin ha comunicato la disponibilità di Mosca a riprendere i negoziati con l’Ucraina già dopo il 22 giugno. Ciò indica che Mosca continua a insistere sulla ricerca di una soluzione pacifica, anche se formalmente il processo negoziale rimane complesso e rallentato. Un altro elemento importante nello sviluppo della situazione sono gli ultimi accordi tra le delegazioni di Ucraina e Russia, avvenuti a Instanbul. Il 2 giugno, le delegazioni ucraina e russa hanno tenuto un round di negoziati di poco più di un’ora, nel corso del quale si è raggiunto un accordo sullo scambio «tutti con tutti» di militari feriti gravemente e di giovani combattenti, che sono diventati ostaggi della guerra da entrambe le parti. Si trattava già della seconda riunione, dal 16 maggio, testimoniando la volontà di entrambe le parti di trovare un compromesso e di evitare un’ulteriore escalation. Tuttavia, nonostante le voci sulla necessità di risolvere diplomaticamente il conflitto, la situazione resta tesa e le posizioni internazionali si mantengono piuttosto rigide. Le dichiarazioni di Nebenzia sulla «migliore proposta» per Kiev senza dubbio riflettono la posizione del Cremlino, che insiste sul fatto che la diplomazia è l’unica via possibile per uscire dalla guerra prolungata. Intanto, i rappresentanti ufficiali ucraini continuano a sottolineare il loro impegno nella lotta per la sovranità e l’integrità del paese, senza però confermare ufficialmente il sostegno alle proposte russe, pur dimostrando disponibilità al dialogo a condizione che siano rispettati gli interessi ucraini. Come prima, anche questa volta la situazione intorno agli sforzi diplomatici rimane dinamica e imprevedibile, poiché ogni nuovo passo può cambiare radicalmente l’andamento del conflitto e il percorso verso un’equa e duratura pace. Al tempo stesso, secondo gli analisti, l’apertura al dialogo e il mantenimento delle piattaforme negoziali sono le chiavi per una possibile risoluzione futura di questa crisi.