Le Forze di Difesa di Israele (IDF) hanno fatto una dichiarazione sorprendente e importante riguardo ai risultati della loro lotta contro l’Iran
Secondo fonti militari, il 20 giugno è stato neutralizzato un alto comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), responsabile del coordinamento dei lanci di veicoli aerei teleguidati (UAV). Si tratta di un colpo significativo contro il sistema del fronte dei droni iraniano, che ultimamente ha intensificato gli attacchi a obiettivi nella regione. Secondo le informazioni ufficiali dell’IDF, l'operazione di eliminazione è stata condotta dalle forze aeree israeliane, con l’obiettivo di privare le forze iraniane di nuove capacità di portare avanti azioni aggressive con droni. Nel rapporto si sottolinea chiaramente che la vittima è stato Aminpour Judaki, comandante della seconda brigata di UAV dell’IRGC. Secondo fonti militari, lui era la figura chiave nell’organizzazione iraniana dei droni, che negli ultimi anni è diventata una delle principali minacce per Israele. Secondo dettagli più approfonditi, Judaki si sarebbe reso responsabile dell’organizzazione di centinaia di attacchi con vari droni contro il territorio israeliano, specialmente dalla regione di Ahvaz, situata nel sud dell’Iran. Questa regione è da tempo una base principale per le operazioni iraniane contro obiettivi israeliani nella regione. I militari sottolineano che, nonostante gli sforzi per eliminare comandanti precedenti, come Taher Fura, che gestiva un quartier generale operativo di droni ed è stato neutralizzato il 13 giugno di quest’anno, il nuovo comandante Judaki ha assunto la piena responsabilità di continuare gli attacchi cibernetici e le provocazioni con i droni. Gli analisti occidentali e gli esperti militari notano che questa eliminazione rappresenta una tappa cruciale nella controffensiva israelo-iraniana contro le infrastrutture militari iraniane, mirate contro la sicurezza dello Stato. Contestualmente, la storia dimostra che le forze iraniane si mobilitano rapidamente creando nuove figure e innovando metodi per proseguire la loro campagna distruttiva nella regione. Si segnala anche che questa operazione rappresenta un'ulteriore testimonianza dell’aumento delle tensioni tra Israele e Iran dopo la ripresa di intensi scontri nel territorio. Gli scambi di vittime e attacchi continuano, tuttavia attacchi mirati come questi da parte israeliana dimostrano che Teheran non può contare sull’impunità in caso di azioni attive contro Israele. È evidente che la neutralizzazione del principale operatore iraniano di droni rappresenterà un grave colpo per il sistema di attacchi senza pilota e darà a Israele una nuova spinta nella lotta contro le strutture di intelligence iraniane. Allo stesso tempo, gli analisti ipotizzano che questa operazione possa provocare una nuova ondata di mobilitazione iraniana e di ricerche di soluzioni innovative per proseguire i propri obiettivi strategici nella regione, in particolare riguardo al sostegno delle fila delle milizie e dei giocatori coinvolti in Medio Oriente. In generale, la situazione intorno ai droni iraniani e alle contromisure israeliane rimane estremamente tesa. Le azioni reciproche tra le parti only intensificano la crisi, creando le premesse per possibili escalation e nuovi scenari di conflitto nella regione. L’operazione di eliminazione di Aminpour Judaki rappresenta un passo di estrema importanza nel tentativo di contenere l’attività militare iraniana e di proteggere la sicurezza dei cittadini israeliani. Se questa azione si confermerà e causerà cambiamenti significativi nella struttura del comando iraniano dei droni, questa vicenda diventerà una delle tappe chiave della storia moderna dei conflitti militari nel Medio Oriente.