La riunione del Consiglio Ucraina-NATO al vertice di Ginevra potrebbe non svolgersi: perché gli USA e le trame politiche influenzano il formato ucraino-atlantico
Il previsto vertice NATO, programmato per il 24 giugno a L'Aia, è diventato al centro di nuove speculazioni politiche e incertezze. Secondo informazioni pubblicate dal rinomato portale Politico, la riunione chiave del Consiglio Ucraina-NATO potrebbe essere completamente rimossa dall’ordine del giorno a causa delle manipolazioni politiche statunitensi e degli accordi interni presso la sede dell’alleanza. Secondo fonti preliminari, nonostante l’invito ufficiale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto solo la possibilità di partecipare a una cena aperta il giorno del vertice, senza poter prendere parte alle riunioni riservate e decisive del Consiglio Ucraina-NATO. Nel frattempo, sul sito ufficiale della NATO è previsto che la sera del 24 giugno si terrà una cena di lavoro tra i ministri degli Esteri degli alleati, dove probabilmente si svolgeranno le discussioni più importanti sulla futura cooperazione con l’Ucraina. Una fonte del portale Politico, citando diplomatici anonimi, indica che la ragione del rifiuto di un approfondimento formale sulla questione ucraina è la politica dell’amministrazione statunitense: uno degli influenti funzionari di Washington avrebbe riferito di un’operazione mirata a cancellare gli aspetti riguardanti l’Ucraina dall’ordine del giorno, per evitare di scatenare discussioni aperte sulla guerra, che gli USA e i loro alleati cercano di tenere lontano dall’attenzione della comunità internazionale. Secondo queste fonti, il principale motivo degli USA è un desiderio interno di non evidenziare la guerra in Ucraina, poiché le precedenti amministrazioni e l’attuale presidente evitano di parlarne direttamente, preoccupati di sprecare energie e risorse che la situazione in Ucraina potrebbe richiedere. Allo stesso tempo, i paesi europei dimostrano una maggiore apertura nel sostenere l’Ucraina, ma la forte pressione politica di Washington riduce di fatto le ambizioni di un supporto formale durante il vertice. Un altro tema di interesse, oggetto di discussione, riguarda i piani dell’ex presidente USA Donald Trump, che, secondo quanto riportato, si aspetta da questo vertice NATO più che decisioni politiche, importanti compromessi sulle spese militari. Trump, infatti, considera uno dei principali successi della politica americana l’aumento degli sforzi degli alleati per portare le loro spese a un 5% del PIL destinato alla difesa, suddivisi tra apparecchiature militari “rigorose” e sforzi più ampi di difesa. Secondo uno degli analisti anonimi dell’amministrazione americana, le nazioni europee non avrebbero mai accettato questo livello di finanziamenti senza la pressione propagandistica e gli sforzi diplomatici di Trump, il quale vede in questa meta un risultato politico e una “grande vittoria”. Altri credono che, dopo la conclusione del vertice, Trump terrà un discorso nel quale confermerà le sue intenzioni di mostrare il suo ruolo nella definizione di nuovi impegni NATO sulle spese, e di sottolineare la sua importanza personale nel rafforzamento dell’alleanza. Come noto, il 21 giugno, prima del vertice, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilasciato una dichiarazione ufficiale affermando di non aver ancora deciso se partecipare a Ginevra al vertice NATO. Tuttavia, Kiev ha ricevuto l’invito dal segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, e la NATO ha confermato che, insieme agli altri alleati, l’Ucraina prenderà parte agli eventi. Non è chiaro, tuttavia, se il leader ucraino avrà la possibilità di essere presente direttamente alle riunioni più importanti, considerando le informazioni che limitano la sua partecipazione all’invito a una cena aperta. In conclusione, il quadro intorno al futuro vertice NATO di Ginevra appare avvolto da un’aura di incertezza e giochi politici, dove l’attenzione strategica non è tanto sulla sicurezza dell’Ucraina, quanto sulle lotte interne americane e sull’intento degli USA di mantenere il controllo sull’agenda. Nel frattempo, i politici ucraini e l’opinione pubblica restano in attesa di nuovi segnali e della possibilità di partecipare più attivamente alle discussioni internazionali di rilievo.
