Il copropietario di «Kvartal 95», Mindič, prepara un incontro con Chernyšov a Londra: dettagli esclusivi e possibili conseguenze
Nello spazio pubblico e nei circoli politici dell’Ucraina sono ricomparse voci circa un possibile ripristino del ruolo del vicepremier Oleksij Chernyšov. Secondo fonti giornalistiche, a breve potrebbe essere avviato un serio negoziato nella capitale del Regno Unito — Londra. Il principale protagonista di questa iniziativa è il noto uomo d’affari Timur Mindič, che mantiene stretti legami con il team del presidente Volodymyr Zelensky e dà segnali di voler influenzare la situazione nella politica ucraina. Secondo diverse fonti da insider, tra cui ZN.UA e Ukrinform, Mindič, che è coproprietario dello studio «Kvartal 95» e molto vicino all’Amministrazione Presidenziale, il 20 giugno ha lasciato il territorio ucraino, trasferendosi a Londra. Lì ha in programma di tenere negoziati con lo stesso Chernyšov, con l’obiettivo di convincerlo a tornare a Kyiv entro i termini stabiliti da Zelensky. L’obiettivo è garantire che il processo di attuazione della volontà presidenziale rimanga prioritario, e che il ritorno di Chernyšov possa contribuire a stabilizzarne la reputazione, che potrebbe essere notevolmente danneggiata dall’indagine dell’NABU e da possibili accuse di coinvolgimento in schemi di corruzione. Secondo fonti, uno degli argomenti possibili a sostegno del rientro dell’alto funzionario sarà l’ormai recente promessa che il procedimento contro di lui presso l’NABU sarà trasferito all’organo di controllo, sotto l’egida della Banca Centrale, usando uno schema analogo a quello adottato nel caso di Oleg Tatarov. Questo potrebbe rappresentare una mossa strategica per ridurre il rischio personale di Chernyšov — risolvere la questione tramite la sincronizzazione delle strutture di indagine potrebbe costituire una sorta di assicurazione contro future sanzioni e arresti. Va sottolineato che l’incontro pianificato tra Mindič e Chernyšov a Londra non rimane senza conferme. Le fonti ufficiali confermano l’accordo tra i due, e gli stessi partecipanti si trovano attualmente fuori dall’Ucraina. I circoli giornalistici indicano che questo viaggio ha un carattere politico e potrebbe rappresentare un tentativo di esercitare influenza dall’estero sulla situazione politica interna. Le basi di queste indiscrezioni sono state gettate dagli eventi recenti nella politica ucraina. Il 19 giugno l’NABU e la SAP inviarono al segretariato del Consiglio dei Ministri un invito rivolto a Chernyšov affinché si presenti per la consegna della notifica di sospetto. Questa mossa ha sorpreso molti, dato che, secondo dati non ufficiali, la famiglia del vicepremier avrebbe già lasciato il paese prima dell’ufficializzazione della procedura. Come antecedente di questa campagna, ricorda le notizie dell’13 giugno, quando le autorità anticorruzione hanno reso noto di aver smantellato un’ampia rete di corruzione nel settore edile, coinvolgendo alti funzionari statali, tra cui anche Chernyšov — tra questi l’ex segretario di Stato del Ministero per lo sviluppo territoriale Vasyl Volodin e l’ex consigliere del ministro Maksym Horbatюк. Già il 18 giugno l’Alta Corte Anticorruzione ha deciso il provvedimento restrittivo nei confronti di Volodin — arrestato per due mesi, con possibilità di versare una cauzione di 20 milioni di hryvnia. Secondo fonti, tra i cerchi delle forze dell’ordine e della politica è noto che siano state effettuate perquisizioni presso Chernyšov circa un mese fa. Attualmente, il vicepremier per l’unità nazionale si trova all’estero nell’ambito di una missione ufficiale nei paesi dell’UE. Le autorità ufficiali affermano che sta svolgendo le sue funzioni da remoto e che tornerà in Ucraina al termine della missione — questa informazione è stata confermata anche da Zelensky. Pertanto, la situazione attorno a Oleksij Chernyšov rimane tesa, e le prospettive di un suo ritorno in Ucraina sono soggette a pressione. Con l’aumento delle possibili manovre pubbliche e politiche, è estremamente importante monitorare le azioni dei protagonisti, che un’evoluzione della situazione potrebbe spingere verso nuove decisioni e scenari ambigui in futuro.
