I ministri degli Esteri europei hanno invitato l’Iran al dialogo con gli Stati Uniti al fine di prevenire un’escalation del conflitto nella regione

Chas Pravdy - 20 Giugno 2025 20:31

Dopo un incontro teso con il collega iraniano a Ginevra il 20 giugno, i diplomatici europei hanno congiuntamente chiesto a Teheran un dialogo aperto e costruttivo con Washington. I rappresentanti dei governi occidentali hanno espresso una posizione unanime sulla necessità degli sforzi dell’Iran per risolvere le attuali tensioni tra Teheran e Israele, che minacciano la stabilità della regione. Il principale diplomatico britannico, il ministro degli Esteri David Lidington, citato dall’agenzia di stampa britannica Sky News, ha sottolineato durante una conferenza stampa a Ginevra che «l’Iran non ha il diritto di possedere armi nucleari». Secondo lui, la comunità europea insiste affinché Teheran continui senza sosta i negoziati con gli Stati Uniti, poiché una soluzione diplomatica della situazione attuale è il modo più efficace per evitare un’ulteriore escalation del conflitto. «Siamo a un Crocevia molto pericoloso. È estremamente importante che la situazione non sfoci in un conflitto militare aperto. Per questo tutti i soggetti devono assumersi la massima responsabilità e lavorare alla ricerca di un compromesso», ha affermato Lidington. Il suo collega francese, il ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, nel suo discorso ha espresso la speranza che la crisi attuale venga risolta attraverso il dialogo diplomatico. Ha sottolineato che «una soluzione militare al conflitto israelo-iraniano è improbabile, anzi impossibile», esortando Teheran a essere aperto al dialogo con gli Stati Uniti per trovare vie di riconciliazione. «L’Iran deve aprirsi al negoziato, anche con gli americani, e dimostrare disponibilità a collaborare per trovare una soluzione a questa crisi», cita Le Figaro, il quotidiano francese. Il ministro ha anche osservato che il sostegno del regime iraniano a gruppi terroristici, così come l’aiuto della Russia con droni e il supporto a cittadini occidentali rapiti, genera tensioni supplementari e desta preoccupazione in Europa. Sullo sfondo della minaccia di una guerra su larga scala, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato un «termine di due settimane» per decidere sulla possibile partecipazione degli USA a nuovi attacchi militari israelo-iraniani. Questa dichiarazione ha suscitato preoccupazione tra i diplomatici europei, i quali sperano che la situazione possa ancora essere fermata diplomaticamente e che si possa riuscire a spostare l’obiettivo di trovare un compromesso. Il presidente francese Emmanuel Macron, ribadendo ancora una volta l’importanza del dialogo, ha recentemente condiviso i dettagli di una proposta in quattro punti che intende presentare a Teheran durante i prossimi negoziati a Ginevra. Il suo obiettivo è offrire a Teheran un pacchetto di condizioni che favorisca la de-escalation delle tensioni e crei una piattaforma per un ritorno a un dialogo stabile. In generale, tutte le parti sono consapevoli che senza un dialogo aperto e sforzi diplomatici i rischi di un coinvolgimento più ampio del territorio in una crisi più grave aumentano significativamente. I diplomatici europei invitano Teheran e Washington a compiere dei passi l’uno verso l’altro per evitare conseguenze catastrofiche e mantenere la pace regionale.

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