Progetto “Dronopad”: i combattenti ucraini hanno già distrutto diverse decine di droni “Shahed” nemici e continuano a lottare per il dominio dell’aria

Dall'inizio della realizzazione del programma "Dronopad", volto a neutralizzare i droni d’attacco russi, i militari ucraini hanno già raggiunto risultati impressionanti. Grazie all’attrezzatura moderna, acquistata con il supporto della fondazione "Povornys’ Žyvym", i difensori ucraini hanno potuto contrastare efficacemente la pressione dell’aviazione senza pilota nemica. Secondo i dati forniti dalla fondazione di Taras Chmut, già a maggio e giugno i combattenti ucraini hanno abbattuto almeno 17 droni d’attacco di tipo "Shahed" e oltre 30 droni di ricognizione "Herbera" — l’ultimo un’analogia più economica dello "Shahed". Investimenti in armi e tecnologie Ricordiamo che l’iniziativa "Dronopad" è iniziata nell’agosto 2024 e prevede la distruzione sistematica dei droni russi, capaci non solo di osservare ma anche di colpire il territorio ucraino. In questo progetto, la fondazione "Povornys’ Žyvym" ha acquistato attrezzature speciali per intercettare e distruggere questi droni. Sebbene le caratteristiche precise di queste apparecchiature non siano divulgate, la loro efficacia è già stata dimostrata sul campo di battaglia. Secondo Taras Chmut, i risultati più promettenti sono stati ottenuti proprio a maggio e giugno, e dall’inizio dell’implementazione del progetto, in totale, i difensori ucraini hanno abbattuto oltre duemila droni russi. Obiettivo: tremila droni abbattuti Il capo della fondazione sottolinea: l’obiettivo del progetto "Dronopad" è distruggere 3000 droni d’intelligence e d’attacco nemici. "Non investiamo solamente in tecnologia, ma anche nella formazione dei militari", afferma Chmut. "Questo permette di aumentare l’efficacia di ogni operazione e incrementare il numero di intercettamenti di successo. In meno di un anno dall’avvio, il numero di Shahed abbattuti ha già superato mille, e ogni mese i nostri risultati crescono. Ciò non solo aumenta le possibilità di salvare vite dei nostri combattenti e dei civili, ma rende anche più difficile per il nemico condurre operazioni militari." Ampiezza e scala Al momento, nell’ambito di "Dronopad" hanno già partecipato 88 brigate ucraine, che operano sotto il supporto di sistemi automatizzati di intercettazione. Secondo gli esperti, l’impiego di tecnologie modernizzate di droni FPV — droni con tecnologia rivoluzionaria originaria — permette di risparmiare notevolmente le risorse statali. Questo è particolarmente importante, dato che in questo caso si riducono l’uso di costose missili antiaerei e sistemi di difesa aerea (PPO), mentre la capacità di abbattere dozzine di droni nemici aumenta significativamente. Come funziona "Dronopad" e cosa si pianifica in futuro Ulteriori dettagli sul funzionamento di questa iniziativa sono disponibili sulla pagina ufficiale del progetto. Per quanto riguarda lo sviluppo strategico, il comandante della comunicazione del Comando delle forze aeree delle Forze armate ucraine, il colonnello Yurii Ignat, ha dichiarato al quotidiano "Ukrains’ka Pravda" che nel settore delle forze aeree si sta attivamente sviluppando l’area di contrasto ai droni kamikaze e si sta formando un alto personale qualificato di operatori di drone — intercettatori. Secondo le sue parole, la moderna difesa anti-droni rappresenta lo strumento più efficace ed economico nella lotta contro il numero crescente di Shahed che il nemico sta lanciando. "Siamo consapevoli che non possiamo sempre spendere costosi missili e risorse di difesa aerea e aviazione per combattere le minacce di droni grigi, quindi stiamo cercando alternative, modernizzando i metodi e applicando le tecnologie più recenti", sottolinea Ignat. In conclusione, "Dronopad" sta diventando uno degli strumenti chiave del sistema difensivo ucraino nella lotta contro gli attacchi senza pilota del nemico. L’obiettivo principale non è solo distruggere il maggior numero possibile di droni kamikaze, ma anche rafforzare le capacità delle forze ucraine in futuro e salvare vite di civili, opponendosi alle nuove sfide del conflitto moderno.