Profondo spaccamento nel G7: gli Stati Uniti contro una dichiarazione unitaria sull’Ucraina, i leader canadesi ed europei cercano un equilibrio
Secondo le principali agenzie di stampa mondiali, tra cui Reuters, il gruppo dei sette paesi più sviluppati al mondo — G7 — al momento non riesce a formulare una posizione comune sulla guerra in Ucraina. Fonti vicine ai circoli diplomatici sottolineano che la principale ragione di questa situazione è la resistenza degli Stati Uniti d’America. Di conseguenza, vengono rimandate dichiarazioni e comunicati decisi di sostegno all’Ucraina sul fronte diplomatico. In particolare, funzionari canadesi hanno riferito ai giornalisti che, dopo la conclusione dell’ultimo vertice G7, svoltosi martedì, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, intende pubblicare una dichiarazione separata che rifletterà la posizione ufficiale del governo canadese. In essa si invita ad intensificare la pressione internazionale sulla Russia attraverso meccanismi sanzionatori e si conferma il supporto agli sforzi di pace guidati dagli Stati Uniti. È noto che quest’anno il Canada assume la presidenza rotatoria del gruppo, e quindi il presidente del paese ha un ruolo determinante, ma gli altri leader degli stati partecipanti non sono riusciti a concordare una dichiarazione unitaria. Secondo fonti informate, dopo il vertice di martedì, uno degli alti funzionari canadesi ha commentato che al momento tutti gli sforzi sono concentrati sulla ricerca di un compromesso, poiché non tutti i paesi supportano l’idea di un messaggio diplomatico unificato. Tuttavia, secondo loro, il primo ministro Justin Trudeau pianifica di pubblicare una dichiarazione che invita a sanzioni aggiuntive contro la Russia e conferma il sostegno a una risoluzione pacifica del conflitto. È anche importante sottolineare che, durante questo vertice, gli altri leader non intendono sottoscrivere una dichiarazione congiunta a nome del G7. Ciò è principalmente dovuto alla mancanza di accordo sulla cosiddetta posizione “oppositrice” degli Stati Uniti, che dimostrano apertamente di non voler fare tale dichiarazione. Fonti diplomatiche europee aggiungono che i leader del G7 durante il vertice hanno ribadito le proprie intenzioni di adottare misure dure contro la Russia e hanno annunciato piani di rafforzamento della pressione sanzionatoria. Allo stesso tempo, anche alla presenza di presidenti di altri paesi, il presidente degli Stati Uniti è stato in grado di dimostrare la propria autonomia e una posizione separata, contribuendo ad aumentare la tensione all’interno del gruppo. Secondo alcuni diplomatici europei, Donald Trump ha fatto capire che prevede di intensificare la pressione su Vladimir Putin e considera la possibilità di adottare misure aggiuntive secondo un progetto di legge sviluppato dal senatore Lindsey Graham. Tuttavia, alla fine il leader americano si è astenuto dal prendere impegni concreti, complicando così il processo di formulazione di una posizione condivisa del G7. Per quanto riguarda la questione ucraina, secondo Reuters, i leader di questa organizzazione hanno praticamente raggiunto un accordo su sei dichiarazioni separate, dedicate alle attuali sfide globali: migrazione illegale, intelligenza artificiale, minerali critici, incendi boschivi, repressioni transnazionali e sviluppo del calcolo quantistico. Nel frattempo, nonostante i tentativi pressanti di sostenere l’Ucraina diplomaticamente, la posizione ufficiale del G7 è rimasta divisa, e nessuna dichiarazione comune è stata firmata dai membri come segno di solidarietà. Per quanto riguarda la questione dell’Ucraina, si prevede che il presidente Volodymyr Zelensky, che la Canada, attualmente presidenza del G7, intende supportare con un nuovo aiuto, lascerà il vertice con un senso di incertezza. Si segnalano anche notizie secondo cui l’assenza di una posizione unitaria nel gruppo e lo sviluppo degli eventi in vista del vertice hanno reso improbabile qualsiasi incontro tra il capo di stato ucraino e Donald Trump, che recentemente ha lasciato il vertice prima degli altri. Questo sottolinea la complessità della situazione diplomatica, in cui i paesi del G7 cercano di bilanciare gli interessi e le diverse strategie di risposta all’aggressione russa, approfondendo sempre più i conflitti interni in questo influente contesto internazionale.