Il premier canadese, Mark Carney, ha confermato le intenzioni dei leader del G7 di intensificare la pressione sulla Russia durante le discussioni dedicate alla situazione in Ucraina

Chas Pravdy - 18 Giugno 2025 05:30

Secondo lui, durante il vertice di Kanaskis, svoltosi dal 15 al 17 giugno nella provincia di Alberta, i capi di Stato e di governo dei Paesi del “Govero grande” hanno dichiarato il loro sostegno fermo agli sforzi dell’amministrazione americana per raggiungere una pace giusta, durevole e stabile in Ucraina, e allo stesso tempo hanno espresso la disponibilità a esaminare attentamente tutte le possibili opzioni volte ad aumento della pressione sulla Russia. L’affermazione sopra riportata è diventata uno dei principali risultati delle discussioni pubbliche ed è stata resa nota al termine del vertice. Esso delinea chiaramente gli umori dei leader, che mirano non solo a sostenere una linea diplomatica, ma non escludono nemmeno l’uso di misure dure, incluse sanzioni finanziarie, per costringere Mosca a cessare l’aggressione contro l’Ucraina. Il capo del governo canadese ha sottolineato che i leader del G7 riconoscono all’unanimità l’impegno dell’Ucraina al cessate il fuoco incondizionato e concordano sul fatto che la Russia debba compiere i passi appropriati per de-escalare il conflitto. L’incontro di Kanaskis non è stato dedicato solo alla discussione della guerra, ma anche alla ricerca di strategie a lungo termine per sostenere lo Stato ucraino. Per questo motivo, i leader hanno organizzato incontri separati con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con il Segretario generale della NATO, Marco Rutte. Essi hanno sottolineato la necessità di rafforzare le capacità difensive e di promuovere progetti di ripristino e ricostruzione nelle regioni colpite. Tra le priorità ci sono l’assistenza finanziaria aggiuntiva per rafforzare il bilancio difensivo dell’Ucraina, nonché piani per il ripristino delle infrastrutture e del settore abitativo. Per quanto riguarda una possibile apertura politica sull’atteggiamento verso la situazione, va detto che, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, il “Gruppo dei Sette” non ha emesso una dichiarazione congiunta sulla guerra in Ucraina a causa della resistenza di alcuni membri, in particolare gli Stati Uniti. Secondo alcune fonti, il primo ministro canadese e presidente del G7, Mark Carney, intende pubblicare un documento ufficiale separato, che non sarà firmato dagli altri leader — cercando così di mantenere l’unità nel processo interno, pur esprimendo le proprie posizioni e il sostegno all’Ucraina in modo distinto dagli altri Stati. Una notizia importante è anche che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ridotto la durata del suo viaggio in Canada e si è già reimmesso in Ucraina. Questo può indicare una dinamica interna dei negoziati o cambiamenti nella pianificazione diplomatica del capo ucraino. Sebbene non ci siano ancora dettagli definitivi su cosa abbia spinto Zelensky a rivedere i propri piani, è evidente che gli obiettivi elevati di cooperazione e il sostegno continuo all’Ucraina rimangono temi centrali nel lavoro delle missioni diplomatiche. In generale, i risultati del vertice G7 di quest’anno mostrano una ferma volontà della comunità internazionale di intensificare la pressione sulla Russia attraverso strumenti di diplomazia, sanzioni economiche e supporto di sicurezza all’Ucraina, mantenendo al contempo la pace e la stabilità come priorità principale per tutti i partecipanti del forum.

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