Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina ha reagito duramente alle recenti dichiarazioni della Russia riguardo alla distruzione dell’aiuto militare ricevuto, qualificando tali richieste come un ignorare le iniziative di pace degli Stati Uniti d’America

Chas Pravdy - 18 Giugno 2025 12:32

In un commento pubblicato sulle risorse ufficiali del Ministero, il portavoce dell'ente ucraino, Georgiy Tykhy, ha sottolineato che le parole della leadership russa, in particolare del vice ministro degli Esteri russo Aleksandr Gruschko, che recentemente ha dichiarato della presunta necessità di distruggere tutte le armi occidentali ricevute dall'Ucraina dai suoi partner internazionali, rappresentano un'ulteriore illustrazione del completo disprezzo degli sforzi degli USA e di altri paesi volti a fermare la guerra. Secondo Tykhy, simili dichiarazioni dimostrano che la parte russa ignora totalmente ogni passo diplomatico e dialogo diplomatico, continuando invece a formulare richieste sempre più assurde e inopportune. Il portavoce del Ministero ucraino ha evidenziato che i funzionari russi aumentano quasi quotidianamente la tensione sul fronte con ultimatum, ignorando gli sforzi degli attori internazionali e gli sforzi diplomatici preziosi volti a riportare la pace nella regione. "Questa piena inadeguatezza, il cinismo e il rifiuto di considerare il pensiero internazionale confermano che Mosca intenzionalmente ignora qualsiasi iniziativa diplomatica e tentativo di risolvere la questione tramite negoziati," ha dichiarato Tykhy. Ricordiamo che a giugno di quest'anno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto un colloquio pubblico con Vladimir Putin, nel corso del quale ha affermato che il dialogo è stato "buono", anche se non ha segnato un progresso verso una pace rapida. Secondo Trump, Putin gli ha risposto "molto decisionemente" sulla propria disponibilità a rispondere alla recente attività offensiva degli aerodromi ucraini con missili e droni, che Mosca ha qualificato come un "atto di aggressione". I mesi successivi sono stati caratterizzati da un significativo intensificarsi delle ostilità, specialmente in seguito a pesanti attacchi di razzi e artiglieria contro la capitale ucraina e le infrastrutture della regione. Il 17 giugno, Kiev ha vissuto uno degli attacchi più massicci, che ha causato la morte di 23 civili e ingenti danni agli edifici e alle strutture dell'infrastruttura cittadina. Non meno importante è il fatto che, secondo i media, prima di allora, l'amministrazione dell'ex presidente Donald Trump aveva smantellato un gruppo interministeriale che si occupava di sviluppare strategie di pressione sulla Russia per accelerare la pace e la firma di accordi di negoziazione in Ucraina. Ciò conferma che, solo alcuni mesi fa, a livello diplomatico, non erano stati raggiunti accordi per intraprendere misure attive di accelerazione della risoluzione del conflitto, e la situazione restava tesa. Questa politica di disprezzo degli sforzi della comunità internazionale è un chiaro segnale che le strategie e le azioni russe sono rivolte esclusivamente a prolungare il conflitto, cercando qualsiasi occasione per intensificare la pressione sull'Ucraina e sui suoi partner nella lotta per la pace e la sicurezza.

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