La Commissione Europea sta definendo il futuro della sovranità energetica dell’UE: è proposta una graduale cessazione dell’importazione di gas e petrolio russi entro il 2027

Chas Pravdy - 17 Giugno 2025 16:36

Martedì, la Commissione Europea ha compiuto un passo importante per rafforzare l’indipendenza energetica della regione, presentando ufficialmente una vasta iniziativa legislativa per la completa interruzione delle importazioni di gas e petrolio russi. Questo documento è una risposta alla continua aggressione di Mosca e alla volontà dell’Europa di ridurre la propria dipendenza energetica dal paese aggressore, che tiene l’Unione Europea in ostaggio di pratiche di ricatto energetico. Secondo il comunicato stampa della Commissione Europea, il regolamento proposto prevede una transizione progressiva e strategica dai combustibili fossili russi a fonti di approvvigionamento alternative. Il piano include una riduzione graduale delle importazioni non solo di gasdotti e di gas naturale liquefatto (GNL), ma anche di petrolio russo. In base alla proposta, i nuovi contratti di importazione di gas dalla Russia saranno vietati a partire dal 1° gennaio 2026. Nel breve termine — fino al 17 giugno 2026 — l’importazione secondo gli attuali contratti con fornitori russi dovrà essere conclusa, ad eccezione di quelli basati su accordi di lungo termine stipulati mediante canali di pipelines verso paesi europei. Sono proprio questi contratti a lungo termine che resteranno in vigore fino alla fine del 2027. Inoltre, si propone un divieto di nuovi contratti di lunga durata per l’utilizzo dei terminali GNL da parte di clienti sotto controllo della Russia o delle sue aziende. Questa misura mira a prevenire possibili meccanismi di bypass e a ridurre la dipendenza dall’influenza russa sulle risorse energetiche. La Commissione Europea richiede agli Stati membri non solo di rispettare questa tabella di marcia, ma anche di elaborare piani concreti di diversificazione delle forniture energetiche. Questi devono includere dettagliate tappe e misure, oltre a garantire la possibilità di reagire flessibilmente alle fluttuazioni del mercato. Gli autori del progetto ritengono che l’attuale infrastruttura dell’UE consente di attuare questa transizione senza interruzioni significative nel fornitura e mantenendo la sicurezza energetica. L’iniziativa legislativa è il risultato di una stretta collaborazione tra il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE, che dovranno approvare il testo secondo la procedura legislativa ordinaria. Per l’approvazione finale occorrerà una maggioranza qualificata dei voti nel Consiglio. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha sottolineato: «La Russia ha più volte utilizzato il ricatto energetico, sfruttando gas e petrolio per influenze politiche. Ora facciamo una scelta consapevole — di bloccare completamente questa via e di mettere fine all’epoca delle risorse fossili russe in Europa». Importanti discussioni su questa strategia hanno avuto luogo nelle settimane precedenti durante la riunione del Consiglio dell’UE per le questioni energetiche, tenutasi a Lussemburgo. Tuttavia, non tutte le nazioni hanno sostenuto questa ambiziosa iniziativa. In particolare, Slovacchia e Ungheria hanno incontrato difficoltà nell’accettare i futuri passi relativi alla graduale fine degli acquisti di energia russa. Hanno espresso riserve e suggerito la necessità di mantenere una certa flessibilità nelle misure, che dovrebbero cambiare radicalmente il panorama energetico della regione. La disponibilità dell’Unione Europea a intraprendere riforme energetiche radicali costituisce un forte invito a costruire gradualmente una nuova strategia energetica basata sulla diversificazione e l’autosufficienza. Seguendo questa strada, l’UE potrebbe ridurre significativamente la dipendenza da Mosca e rafforzare la sicurezza e la stabilità della regione a lungo termine.

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