Il Ministro degli Affari Esteri dell’Ucraina, Andrij Sybiga, ha condannato fermamente l’ultimo massiccio attacco con razzi e droni della Russia sulla territorio ucraino, avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 giugno

Chas Pravdy - 17 Giugno 2025 09:41

Commentando questa aggressione, il diplomatico ha sottolineato che il Cremlino sta portando avanti con intenzionalità questi colpi proprio durante il vertice del G7, uno degli appuntamenti internazionali più importanti, dove si riuniscono i leader dei paesi più influenti del mondo per discutere questioni globali. Secondo le dichiarazioni di Sybiga, questa scelta rappresenta una mossa consapevole e mirata da parte di Mosca, finalizzata a mostrare un cinico disprezzo per gli sforzi e gli appelli internazionali a mettere fine alla guerra. «La Russia fa questo di proposito, proprio durante il vertice del G7, per dimostrare la propria forza e mostrare la propria disobbedienza alle norme e alle richieste internazionali. Invia un segnale di totale disprezzo per gli Stati Uniti, l’Europa e gli altri partner che chiedono di fermare le uccisioni e di avviare un dialogo diplomatico», ha affermato Sybiga. Il ministro ha sottolineato che questa non è la prima volta che Mosca sceglie deliberatamente il momento per gli attacchi, al fine di dimostrare la propria resilienza e, al contempo, ignorare gli appelli internazionali alla pace. Il capo del Ministero degli Affari Esteri ucraino ha aggiunto che la Russia non si limita a rifiutare ogni tentativo di raggiungere un cessate il fuoco o di riavviare negoziati tra le parti in conflitto. Al contrario, il Cremlino introduce cinicamente colpi contro le infrastrutture civili e le abitazioni degli ucraini, fingendo di cercare vie diplomatiche per risolvere la crisi. Questa tattica, secondo Sybiga, costituisce una sfida aperta alla comunità internazionale e personalmente ai paesi che tentano di favorire la pace e la stabilità nella regione. Secondo le informazioni delle autorità ucraine, l’attacco notturno è stato di grande portata. I militari russi hanno lanciato decine di droni e razzi di vari tipi, concentrando il loro bersaglio su obiettivi civili in tutto l’Ucraina. La città più colpita è stata Kiev: si sono uditi potenti boati che hanno provocato gravi danni all’infrastruttura. Secondo i primi dati, nel capoluogo sono state ferite oltre 40 persone, mentre il numero delle vittime è salito a 14 morti. I primi rapporti indicano che un missile balistico russo ha distrutto un edificio residenziale di nove piani, con un conseguente completo abbattimento di uno dei ingressi, e diverse decine di persone sono rimaste sepolte sotto le macerie. Il Ministro degli Interni ucraino, Ihor Klymenko, ha dichiarato che il bersaglio dei razzi russi è stata un’ampia palazzina residenziale nel centro di Kiev. Secondo lui, l’attacco ha dimostrato chiaramente l’intenzione di Mosca non solo di causare ingenti distruzioni, ma anche di spaventare la popolazione, distruggendo la vita pacifica e lasciando gli ucraini in uno stato di paura e incertezza. Parlando di tale scenario, il funzionario ha evidenziato che, nonostante le aspettative della comunità internazionale e gli appelli alla pace, la Russia continua sistematicamente e cinicamente a ignorare ogni sforzo diplomatico e a continuare la guerra in modo spietato. Questo attacco notturno rappresenta un ulteriore monito sulla complessità e la brutalità della situazione in Ucraina. Ribadisce ancora una volta l’unità della strategia russa – dimostrando il suo rifiuto di ogni iniziativa di pace e giocando direttamente sul caos e sulla paura nel cuore degli ucraini. Mentre il mondo invita al dialogo e alla ricerca di un percorso verso una pace giusta, il Cremlino prosegue con la sua tattica di intimidazione e terrore, cercando di mantenere l’influenza nella regione e dimostrando la propria indipendenza dai valori e dalle regole internazionali.

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