Дonald Trump si è disorderato per l’assenza di un accordo commerciale “giusto” con l’Unione Europea

Chas Pravdy - 17 Giugno 2025 17:09

Dopo aver concluso l'incontro con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha improvvisamente espresso una critica aperta all'Unione Europea riguardo al suo approccio alle relazioni commerciali con gli Stati Uniti. Secondo l'ex presidente, Bruxelles non propone a Washington condizioni eque per concludere un accordo commerciale, il che è stato profondamente deludente per la comunità politica ed economica americana. Fonti successivamente rese pubbliche dal sito Politico attraverso la piattaforma “Europea VERA”, riferiscono che questa posizione è stata espressa poche ore dopo l'incontro ufficiale tra Trump e von der Leyen, il primo di questo tipo negli ultimi mesi. Durante questo incontro, l'ex presidente USA ha sottolineato che le negoziazioni con l'Unione Europea sono in corso, tuttavia, a suo avviso, Bruxelles non sta andando nella direzione corretta. “Stiamo negoziando, ma non posso dire che queste proposte siano giuste o vantaggiose per l'America. O faranno un'offerta che possa portare a loro profitto, o semplicemente presenteranno quello che diremo – e allora tutto sarà chiaro,” ha dichiarato Trump. Nei suoi discorsi non ha nascosto delusione e ha sottolineato che, secondo lui, al momento l'Unione Europea è più interessata a nuocere agli Stati Uniti nel settore commerciale che a trovare un compromesso. Questa dichiarazione rappresenta una logica continuazione delle numerose affermazioni precedenti di Trump circa la necessità di riesaminare i rapporti commerciali con l'Europa. È importante notare che questo tema non è nuovo per il leader americano, che già il 16 giugno aveva tenuto il suo primo incontro bilaterale con Ursula von der Leyen, nel quale le parti avevano deciso di incaricare i loro team di “accelerare i lavori per concludere un buon e giusto accordo”. Tuttavia, le azioni pratiche sono rimaste abbastanza marginali e la tensione nei negoziati commerciali negli ultimi tempi è solo aumentata. All'inizio dell'estate, Trump ha pubblicamente annunciato l'intenzione di imporre tariffe del 50% sulle importazioni di merci dall'UE, sostenendo che i negoziati con i colleghi europei “non stanno procedendo”. Questo ha suscitato un forte scalpore nel panorama commerciale mondiale, poiché tali misure potrebbero influenzare significativamente il prezzo dei beni comuni e la catena di approvvigionamento globale. Tuttavia, dopo alcuni giorni, Trump ha modificato la sua posizione, annunciando di essere disposto a rinviare l'intenzione di imporre tali tariffe, raggiungendo un accordo con l'Europa per ulteriori negoziati fino al 9 luglio. Ciò è avvenuto dopo una telefonata con Ursula von der Leyen, che probabilmente ha esercitato leve diplomatiche e lo ha convinto della necessità di trovare un compromesso. Un altro evento importante in questo contesto è stato il pronunciamento di un tribunale internazionale del commercio statunitense. Il 28 maggio, il tribunale ha stabilito che l'amministrazione Trump ha ecceduto i propri poteri imponendo dazi su quasi tutti i Paesi del mondo. La decisione ha rappresentato un forte segnale al governo americano riguardo alla restrizione delle proprie competenze esclusive nelle aree della politica estera e delle sanzioni economiche. Nonostante ciò, l'amministrazione Trump ha immediatamente presentato un ricorso, con l'obiettivo di contestare la sentenza e mantenere le proprie misure tariffarie. Superando gli accordi ufficiali, Trump continua a bloccare il commercio e a insistere su condizioni quanto più vantaggiose per gli Stati Uniti, suscitando crescente preoccupazione tra i partner europei e gli esperti internazionali. Insomma, la tensione nel settore delle relazioni commerciali tra USA ed EU persiste. Secondo le parole di Trump, la sua critica è un segnale di aumento della posta nella partita commerciale e un ulteriore passo nella lotta per i vantaggi nel mercato mondiale. Presto si capirebbe se le parti riusciranno a trovare un compromesso che soddisfi entrambe, o se questa crisi si trasformerà in un conflitto commerciale più profondo, che potrebbe modificare significativamente i processi economici globali.

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