A Kiev prosegue un’operazione di ricerca e soccorso su vasta scala sotto i detriti di un edificio residenziale distrutto da un missile russo nel distretto di Solom’ians’kyj
Secondo fonti ufficiali, finora sono stati estratti i corpi di cinque persone decedute, ma i numeri definitivi delle vittime sono ancora in fase di chiarimento. È prematuro parlare di un aumento del bilancio complessivo delle persone uccise a causa di questo attacco: nelle prime notizie si riportavano dati diversi, e la situazione rimane complessa e imprevedibile. Come ha comunicato su Telegram il capo dell'amministrazione militare della città di Kiev, Timur Tkachenko, i soccorritori hanno già estratto dai detriti i corpi di due cittadini di Kiev. «Attualmente si continua la ricerca e la liberazione, e potrebbero esserci ulteriori conferme sulla presenza di persone tra le macerie, quindi i lavori non si fermano», ha aggiunto. Secondo lui, professionisti continuano a lavorare sul posto, e ogni minuto può cambiare la prospettiva della tragedia. Amici e parenti di chi si trovava nella zona distrutta aspettano nuove notizie, poiché anche per destino potrebbero ancora esserci persone sotto le macerie. È stato già accertato che insieme ai due corpi rinvenuti in precedenza, i soccorritori hanno estratto altri tre cadaveri, anche se questo dato ufficiale non è ancora stato confermato. La portavoce dei servizi di emergenza statali, Svitlana Vodolaha, ha precisato in un'intervista a «Ukrains'ka Pravda» che il numero delle vittime non è ancora definitivo a causa delle difficoltà nell’identificazione dei corpi: la ricerca e il riconoscimento di frammenti come mani o altre parti del corpo continuano. Ha sottolineato che solo al termine del processo di identificazione sarà possibile fare un bilancio definitivo e indicare il numero esatto delle vittime. In totale, ancora alcuni giorni fa si parlava di 14 vittime — 13 corpi trovati e una persona deceduta in ospedale. Tuttavia, l'informazione riguardo agli eventi rimane dinamica. Poiché potrebbero ancora esserci persone tra i detriti, le autorità esortano i cittadini a essere cauti e a rispettare le misure di sicurezza. Sul posto operano non solo i servizi di emergenza, ma anche esperti che conducono uno studio speciale sulle macerie, al fine di valutare l'entità della tragedia e di evacuare eventuali sopravviventi. Le notizie di questa tragedia sono un ulteriore prova di quanto i bombardamenti russi sulla capitale ucraina causino devastanti distruzioni e vittime. Nella notte tra il 16 e il 17 giugno, la capitale ucraina è stata colpita da attacchi: si sono ascoltati molti esplosioni, sono stati danneggiati edifici e interi ingressi sono stati distrutti. Secondo le ultime dati, sono stati registrati 14 decessi e oltre centinaia di feriti. Il Ministero degli Interni ucraino informa che un missile ha colpito un edificio residenziale di nove piani, distruggendo un intero ingresso. Questo ha dato inizio a un’opera titanica e difficile per i soccorritori nel liberare gli abitanti e cercare persone scomparse senza lasciare traccia. Il capo dell’amministrazione militare della città di Kiev, Timur Tkachenko, ha dichiarato che tra le macerie di un edificio di nove piani nel distretto di Solom'ians'kyj potrebbero essere rimaste tra 4 e 14 persone, che abitavano in quell'edificio e non rispondono al telefono. Il sindaco della città, Vitalij Klychko, ha esortato tutti i residenti a essere estremamente cauti, poiché in città continua a diffondersi pericolosi frammenti — in particolare, piccole sfere di metallo, parte dei missili russi, che rappresentano una seria minaccia per la vita e la salute delle persone. Complessivamente, questa tragedia dimostra ancora una volta quanto la guerra sia distruttiva e spietata per i civili. L’Ucraina rimane sotto la costante minaccia di nuovi attacchi, ma ogni giorno gli ucraini mostrano spirito indomito e determinazione nel lottare per la propria libertà e sicurezza. Le ricerche e l’ispezione delle macerie continuano, mentre le autorità e i servizi operano in modo rapido ed efficace per salvare più vite possibili e ottenere giustizia in questa dura e dolorosa battaglia.