L’Unione Europea rinuncia a ridurre unilateralmente il limite massimo di prezzo sul petrolio russo a causa della mancanza di supporto da parte dei paesi G7, riferiscono fonti vicine alla situazione

Chas Pravdy - 16 Giugno 2025 14:43

Secondo informazioni ottenute da una cerchia di diplomatici a conoscenza delle discussioni durante la riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti dell’UE (Coreper), la decisione di ridurre significativamente tale limite, da 60 a 45 dollari al barile, non è ancora finalizzata, e il sostegno di tale misura da parte degli alleati chiave resta in dubbio. A proposito, nel progetto del 18° pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia è prevista l’initativa di abbassare il limite massimo di prezzo sul petrolio russo — da 60 a 45 dollari al barile. Tuttavia, il principale ostacolo in questo processo sono le posizioni e gli interessi dei paesi G7, che sono i principali “groller”. Per questo motivo, secondo i diplomatici, la maggior parte di essi attualmente non supporta questa iniziativa. Si prevedeva che nel prossimo vertice del “G Seven”, che si terrà in Canada, tali questioni sarebbero state discusse e forse concordate. Tuttavia, già ora è evidente che il G7 probabilmente non sosterrà l’idea di abbassare il limite di prezzo. Uno dei interlocutori di "European Pravda", un diplomatico che ha preferito rimanere anonimo, ha sottolineato: “È ovvio che al vertice in Canada il G7 non supporterà una riduzione del limite di prezzo da 60 a 45 dollari al barile”. Questa opinione è stata condivisa anche da un altro diplomatico, che aggiunge che durante la riunione di Coreper del 16 giugno è stato evidenziato l’importanza di una coordinazione sinergica con i paesi G7 riguardo qualsiasi limite di prezzo sul petrolio russo. I rappresentanti dell’UE durante questa riunione hanno espresso preoccupazione per le possibili conseguenze e per l’indisponibilità di agire unilateralmente in questa materia, sottolineando che decisioni di questo tipo non devono andare contro la posizione dei partner globali. Il diplomatico ha anche osservato: “È improbabile che l’UE riduca il limite massimo di prezzo del petrolio senza il supporto del G7”, evidenziando l’importanza di una posizione comune e di una coordinazione tra diplomatici europei e leader mondiali. Ricordiamo che, nel contesto di questa discussione, l’Ucraina insiste attivamente su misure più radicali riguardo alla politica dei prezzi — in particolare, chiede di ridurre il limite massimo di prezzo sul petrolio russo a 30 dollari al barile. Al contrario, ci sono tentativi degli Stati Uniti, tra cui Donald Trump, che in passato ha espresso il desiderio di abbassare i prezzi globali del petrolio. Secondo lui, una misura del genere potrebbe contribuire a interrompere l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e stabilizzare il mercato energetico mondiale. In generale, la situazione rimane tesa e richiede da parte dei diplomatici e dei leader europei un attento equilibrio tra interessi interni, accordi globali e le richieste dell’Ucraina di intensificare le sanzioni contro la Russia.

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