L’Ucraina ha concluso con successo una vasta operazione di rimpatrio dei corpi dei morti in guerra, condotta in conformità agli accordi di Istanbul
Il Ministro della Difesa Rustem Umerov ha riferito che, fin dal principio di questa fase importante, praticamente subito dopo la firma degli accordi in Turchia, la parte ucraina è riuscita a restituire a casa più di sei mila corpi di militari e civili morti. Secondo quanto detto dal capo del Ministero della Difesa, il 16 giugno si è svolto l'ultima fase del rimpatrio dei corpi secondo questo formato, e ora tutti loro stanno passando una procedura accurata di identificazione. Umerov ha sottolineato che ognuno di questi corpi rappresenta non solo una vita perduta, ma anche un nome, una storia, un legame con una famiglia e una terra natale. Pertanto, il processo di rimpatrio non è soltanto una necessità umanitaria, ma anche un simbolo importante per il popolo ucraino, che dà speranza di giustizia e rispetto per la memoria dei caduti. Il Ministro ha espresso sincera gratitudine a tutti coloro che ogni giorno hanno partecipato a questo lavoro difficile, nonostante le difficoltà e la tensione emotiva. Ha sottolineato che il lavoro non si ferma a questa fase: davanti ai militari e ai diplomatici ucraini ci sono ancora molte sfide. In particolare, si tratta di continuare la lotta per il ritorno dei prigionieri — un’altra priorità dello stato ucraino negli sforzi di riunire i propri difensori con le loro famiglie. Umerov ha aggiunto che l’Ucraina non perde la speranza e la memoria dei propri eroi. "Li stiamo restituendo. Ricordiamo...", ha affermato, sottolineando che ogni ritorno di corpi è una testimonianza luminosa dell’umanità e delle difficoltà nella lotta per la giustizia in questo terribile fronte. È un passo ulteriore verso la riparazione della giustizia e una conferma della resistenza dello spirito ucraino nella lotta per i propri cittadini e nello sforzo internazionale di mantenere il mondo in una ferma solidarietà.