L’ombudsman ha registrato oltre 1
600 segnalazioni riguardanti le azioni dei centri di reclutamento territoriale durante la mobilitazione Nei primi cinque mesi del 2025, il Commissario permanente per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubinets, ha ricevuto più di 1.600 richieste da cittadini relative alle azioni degli uffici di reclutamento militare (TЦК) e dei servizi di reclutamento e chiamata (СП) durante il periodo di mobilitazione attiva. Ciò testimonia l’ampiezza dei problemi e delle lamentele da parte dei riservisti e delle loro famiglie, che evidenziano gravi carenze nel processo di organizzazione e attuazione delle misure di mobilitazione. La fonte dell’informazione è stata la risposta del segretariato dell’ombudsman a una richiesta di "Ukrainska Pravda", nella quale si afferma che nel 2023 sono state inviate circa mille e cinquecento richieste riguardanti violazioni dei diritti durante la mobilitazione. Nel 2024, il numero di segnalazioni ha superato le 3.300, e già nei primi cinque mesi del 2025 si registrano oltre 1.600 reclami, ovvero quasi quanto tutto l’anno precedente. Secondo le dichiarazioni dei rappresentanti dell’ombudsman, questi dati indicano un aumento nel numero di casi di insoddisfazione e problemi incontrati dai riservisti e dai loro familiari nel processo di mobilitazione. Allo stesso tempo, nelle risposte viene sottolineato che nel 2022, quando fu avviata la prima ondata di misure di mobilitazione, furono ricevute soltanto 18 richieste riguardanti i diritti durante le chiamate alle armi, evidenziando così una crescita significativa delle denunce negli anni successivi. L’incremento è attribuibile anche all’attenzione crescente della società e delle forze armate al processo di mobilitazione, nonché a possibili abusi e atti di malizia da parte di alcuni funzionari e personale dei TЦК. Questi dati statistici mettono in luce problemi più profondi nel sistema di reclutamento e arruolamento, che preoccupano le organizzazioni per i diritti umani e i parlamentari. Un episodio chiave di questa problematica è stato l’incidente di primavera 2023, quando l’ex medico militare Roman "Yoda" Zamriy accusò le forze armate e le forze dell’ordine di aver tenuto senza mezzi di comunicazione, cibo e acqua, per tre giorni, presso il centro di reclutamento territoriale di Cernăuți, nonostante la sua condizione di riservista con una Posticipazione dalla mobilitazione. L’episodio suscitò vasta attenzione pubblica e pose dubbi sulla tutela dei diritti dei mobilitati. In seguito si è appurato che il fermo era legato al fatto che Zamriy non aveva aggiornato i documenti per ottenere la posticipazione, il che è stato usato come pretesto formale per trattenere. Attualmente, il Servizio militare della sicurezza statale sta conducendo verifiche sul funzionamento del centro territoriale coinvolto nell’incidente con Zamriy. Di recente, egli ricopre il ruolo di comandante di plotone in uno dei battaglioni, il che aggiunge complessità alla valutazione della situazione. In generale, la situazione evidenzia problemi sistemici nel processo di mobilitazione in Ucraina. Difetti nell’operato dei TЦК, scarsa trasparenza delle procedure, possibili abusi e sistemi di gestione documentale imperfetti spingono molti riservisti e membri delle loro famiglie a sentirsi insicuri, lasciando le loro denunce e reclami senza adeguata attenzione. Considerando l’entità delle richieste e l’aumento della tensione nella società, è importante che le istituzioni statali non si limitino a reagire ai singoli casi, ma lavorino per migliorare sistemicamente il processo di mobilitazione, garantendo il rispetto dei diritti di ogni ucraino coinvolto nella guerra.