Le truppe russe intensificano le azioni aggressive nel settore di Siversk e da ormai tre settimane utilizzano armi chimiche vietate, provocando una crescente preoccupazione tra i difensori ucraini e la comunità internazionale

Lo riferiscono diverse fonti militari e analisti, sottolineando che la situazione in questa zona sta assumendo caratteristiche di escalation e di sviluppo di eventi pericolosi. Secondo i rappresentanti della brigata «Rubizh» della Guardia Nazionale dell’Ucraina, la situazione sul fronte in questa parte del paese sta diventando sempre più tesa e imprevedibile. I nemici, secondo loro, hanno aumentato le operazioni di assalto, cercando di sfondare la difesa ucraina con piccoli gruppi mobili. Il numero quotidiano di fuochi d’artificio di artiglieria in questo settore raggiunge circa duecento, un aumento significativo rispetto alle settimane precedenti. Ciò non solo testimonia la concentrazione degli occupanti nel mantenere le posizioni, ma potrebbe anche indicare intenzioni di avviare un’ampia operazione terrestre di grande portata strategica per le forze russe in questa regione. Particolarmente allarmante è l’uso di armi chimiche. Da tre settimane, i difensori ucraini registrano casi di impiego di munizioni vietate da parte delle truppe russe, che rilasciano sostanze tossiche in grado di diffondersi istantaneamente nelle posizioni difensive. I combattenti riferiscono che queste munizioni contengono sostanze che si disperdono rapidamente tra trincee, bunker e in zone basse, provocando gravi danni alla salute e creando ulteriori pericoli di vita per i militari. Secondo gli esperti militari, tali attacchi chimici sono particolarmente pericolosi a causa della rapida diffusione della sostanza velenosa e della capacità di coprire vaste aree in breve tempo. Parallelamente, gli esperti e i circoli diplomatici prestano attenzione alla storia dell’uso di armi chimiche da parte della Russia in questo conflitto. A maggio di quest’anno, l’Unione Europea ha imposto sanzioni contro tre istituti russi, accusati di sviluppare e usare sostanze vietate. Le strutture internazionali, tra cui l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW), hanno già certificato l’impiego di gas chimico vietato CS nella zona dei combattimenti — ciò è avvenuto a novembre 2024. Il Ministero della Difesa dell’Ucraina e lo Stato Maggiore ucraino insistono nel sottolineare che la Russia utilizza sistematicamente munizioni chimiche pericolose nella propria tattica, combinandole con l’uso di armi militari tradizionali. Il portavoce dello Stato Maggiore, capitano Dmytro Lihoviy, ha confermato che le truppe russe usano non solo sistemi d’artiglieria e missili, ma anche munizioni riempite con sostanze chimiche vietate, aggiungendo un nuovo livello di minaccia per i difensori ucraini. L’uso di armi chimiche è vietato dalle convenzioni internazionali ed è considerato una delle forme di guerra più proibite e immorali. La comunità internazionale reagisce già a queste minacce. L’Unione Europea e gli Stati Uniti chiedono sanzioni più severe e un rafforzamento dei controlli sul rispetto delle regole internazionali, mentre le forze armate ucraine si preparano a scenari peggiori. Contestualmente, l’Ucraina invita la comunità internazionale a intensificare gli sforzi diplomatici e a prendere misure per interrompere l’uso delle armi chimiche, che potrebbe avere conseguenze tragiche per la popolazione civile. In generale, la situazione nel settore di Siversk suscita una preoccupazione crescente. Le forze russe non solo cercano di sfondare il fronte ucraino, ma usano anche armamenti vietati, creando ulteriori sfide per i difensori dell’Ucraina e evidenziando il alto livello di aggressività e irresponsabilità del paese aggressore. Gli analisti militari e internazionali sottolineano che questa fase del conflitto richiede una risposta internazionale rafforzata e uno sforzo comune per contenere l’escalation e prevenire una catastrofe umanitaria.