Il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha fatto una dichiarazione provocatoria riguardo al cosiddetto “piano von der Leyen-Zelensky”, che, a suo avviso, potrebbe arrecare danni significativi non solo all’economia dell’Ungheria e della Slovacchia, ma anche a tutto il panorama economico della regione dell’Europa centrale

Chas Pravdy - 15 Giugno 2025 14:28

Secondo le parole del funzionario, questo piano prevede presumibilmente la distruzione delle basi economiche dei paesi dell’Europa centrale e la creazione di grandi difficoltà per l’economia europea nel suo complesso. Inoltre, nel suo intervento non ha nascosto un atteggiamento severo nei confronti della leadership europea riguardo alla politica delle sanzioni contro la Russia e alle misure di divieto di utilizzo delle risorse energetiche russe. Secondo fonti di “Europa Libera”, in particolare il quotidiano MTI, la trasmissione con Szijjártó è stata dedicata alla discussione sul futuro pacchetto di sanzioni dell’Unione europea contro Mosca, nonché sulle misure di restrizione delle importazioni di energia russa, cosa che suscita notevole preoccupazione nel governo ungherese. Durante il suo intervento, il ministro ha affermato che la leadership dell’UE mira a far pagare al popolo ungherese il prezzo del suo sostegno all’Ucraina in questa guerra, e ha espresso gratitudine da parte della Slovacchia, che ha pubblicamente confermato la propria posizione di sostegno a Budapest. "Il piano von der Leyen-Zelensky mette a rischio la sicurezza energetica non solo dell’Ungheria, ma di tutta la Slovacchia. Queste misure creano sfide e minacce estremamente serie alla stabilità del settore energetico nella nostra regione", ha dichiarato. Nel suo discorso, Szijjártó non si limita a criticare solamente la politica dell’Unione Europea. Ha anche accusato la leadership europea di “violazioni brutali” di accordi e intese, promettendo di condurre una “lotta dura” per gli interessi dell’Ungheria. Secondo il ministro, Budapest non permetterà mai ai consumatori di pagare di più per le risorse energetiche, e ha assicurato che il paese adotterà tutte le misure necessarie per proteggere i suoi cittadini dagli impatti economici. La dichiarazione di Szijjártó si inserisce in un più ampio contesto della retorica ufficiale delle autorità ungheresi riguardo all’Ucraina, nella quale si esprime scetticismo verso le mosse della politica estera di Kiev e si accusa l’Ucraina di poca riconoscenza e ipocrisia. Ciò è diventato particolarmente evidente alla vigilia dello scandalo riguardante il rimpatrio di spie ucraine dall’Ungheria, che ha aumentato la tensione nelle relazioni tra i due paesi. “Europa Libera” ha già analizzato la situazione in un articolo intitolato “Orban cerca la guerra con l’Ucraina: quali minacce comporta questa strategia e come dovrebbero agire le autorità ucraine”. In esso si riflette sui potenziali rischi di quella che viene chiamata la “linea anti-ucraina” dell’Ungheria, e vengono proposti suggerimenti su come Kiev possa contrastare efficacemente la politica di Budapest in questo periodo difficile. Allo stesso tempo, gli esperti avvertono che queste dichiarazioni politiche e il dichiarato confronto aperto rischiano di aprire scenari pericolosi per la stabilità della regione e richiedono una risposta diplomatica attenta da parte del governo ucraino e della comunità internazionale.

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