Negli Stati Uniti, migliaia di cittadini sono scesi in piazza per protestare contro la politica del presidente Donald Trump

Chas Pravdy - 14 Giugno 2025 21:27

Diversi decine di migliaia di americani di diverse fasce di età e classi sociali si sono riuniti sabato 14 giugno in varie città del paese per esprimere il proprio dissenso verso le azioni della Casa Bianca. Le manifestazioni e le proteste si sono svolte in oltre duemila centri abitati — dai grandi metropoli come New York e Los Angeles a cittadine più piccole — dimostrando l’ampiezza del malcontento pubblico. In generale, le proteste sono state organizzate con lo slogan "Nessun re", che simboleggiava un ricordo dei valori fondamentali della democrazia americana, dove nessuno ha il diritto di essere al di sopra della legge. La giornata di mobilitazione coincise con il 79° compleanno di Donald Trump e con la grande parata militare organizzata a Washington in onore del 250° anniversario dell'esercito americano — evento che ha suscitato ulteriori reazioni emotive tra i cittadini. Le proteste si sono concluse con un grande raduno davanti alla Casa Bianca, dove i partecipanti hanno espresso disagio verso le azioni dell’amministrazione Trump, in particolare riguardo alle politiche sull’immigrazione e le espansioni militari. Si è saputo che il presidente aveva vietato ai suoi sostenitori di protestare durante la parata militare, annunciando che “i protestanti saranno accolti con la forza”, cosa che ha suscitato ulteriori reazioni e aumentato le tensioni sociali. Sullo sfondo di questi eventi, gli attivisti hanno anche organizzato manifestazioni vicino alla residenza di Trump, Mar-a-Lago in Florida, nuovamente chiedendo di fermare le politiche dell'amministrazione, ritenute dannose e pericolose per il paese. Foto e video delle proteste hanno rapidamente circolato sui social media, mostrando l’atmosfera tesa che si respirava in città. Tra le cause di questo vasto movimento ci sono stati i durevoli raid contro l’immigrazione, avviati dall’amministrazione Trump, in particolare a Los Angeles. Già l’8 giugno, le forze della Guardia Nazionale americana erano state inviate in questa città su ordine del presidente, suscitando dure critiche da parte delle autorità californiane, che hanno definito le azioni federali motivate politicamente e fraintese. Ciò ha ulteriormente aggravato il conflitto tra governatori e governo centrale, rafforzando un altro aspetto della crescente tensione interna nel paese. Questi eventi indicano che negli Stati Uniti, sullo sfondo di grandi celebrazioni e parate militari, si sta sviluppando una lotta politica più profonda, senza precedenti negli ultimi anni. I cittadini, tra cui attivisti e difensori dei diritti umani, sempre più spesso scendono in piazza per mettere in discussione le politiche dell’attuale presidente e difendere i principi fondamentali della democrazia. Le autorità, da parte loro, reagiscono con fermezza, aumentando le tensioni e dimostrando che gli Stati Uniti sono sull’orlo di una nuova fase di conflitti e cambiamenti.

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