Трамп ініціює надзвичайне засідання високопосадовців у відповідь на ракетний удар Ізраїлю по Ірану

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha convocato urgentemente una riunione dei vertici del paese in risposta agli eventi imprevisti in Medio Oriente che riguardano la tensione tra Israele e Iran. Secondo quanto riportato dal canale americano CNN, all’ordine del giorno vi sono l’analisi della situazione che si sta delineando intorno alla potenziale escalation del conflitto nella regione. Le fonti riferiscono che l’incontro è pianificato a breve e si concentrerà sulla risposta degli Stati Uniti alle azioni provocatorie avvenute nei giorni precedenti. Al momento si segnala che Trump è stato visto lasciare l’edificio amministrativo della Casa Bianca poco dopo le ore 20:00 locali. Testimoni raccontano che si è rapidamente diretto a un incontro riservato con i funzionari di alto livello, il che sottolinea la gravità della situazione. La decisione di convocare la riunione e di intervenire nella crisi è stata presa ancora prima degli attacchi missilistici delle forze israeliane. Secondo fonti diplomatiche, negli Stati Uniti cresceva sempre più l’ansia per le potenziali conseguenze del conflitto, e l’amministrazione Trump cercava di gestire la situazione e analizzare tutti i possibili scenari di sviluppo degli eventi. Contemporaneamente, nelle dichiarazioni mattutine, Trump non ha nascosto la sua posizione mutevole. Rispondendo alle richieste dei giornalisti, il presidente americano ha sottolineato che le azioni possono essere molto rapide e non esclude la possibilità di usare la forza militare. “Potrebbe succedere molto presto, ma non vorrei parlare di questo apertamente”, ha aggiunto. Nel suo discorso, ha evidenziato che la situazione nella regione potrebbe portare a un “conflitto di vasta portata”, riferiscono i media americani. La Casa Bianca, nel suo comunicato ufficiale, ha sottolineato che al momento gli USA non attiveranno le proprie forze per partecipare all’attacco contro l’Iran. “Espressa la solidarietà” – si legge nella dichiarazione – “le azioni israeliane sono state avviate in autodifesa. Gli americani non sono coinvolti in questo momento nelle operazioni militari; il nostro principale obiettivo è la sicurezza delle nostre truppe nella regione e il mantenimento della stabilità”. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha anche fornito una valutazione ufficiale della situazione, sottolineando che gli USA mantengono un contatto stretto con Israele e i partner regionali. “Israele ci ha informato che queste azioni sono necessarie per difendere il suo territorio e i suoi interessi nazionali. Abbiamo fatto tutto il possibile per proteggere le truppe americane e garantiamo che l’Iran non debba dirigere le sue azioni contro gli Stati Uniti o i loro cittadini”, ha affermato. Come riferisce CNN, nelle dichiarazioni dell’amministrazione non si parla affatto di supporto a Israele nel contesto della guerra, bensì più che altro si sostiene che il conflitto è una questione interna a Israele, in cui gli USA rivestono il ruolo di osservatore e garante della sicurezza. Per quanto riguarda gli eventi specifici, la notte tra il 12 e il 13 giugno le forze israeliane hanno lanciato un “ attacco preventivo” contro obiettivi in Iran collegati al programma nucleare e a scopi militari. Secondo alcune fonti, questa mossa è finalizzata a indebolire gli sforzi iraniani per sviluppare armi nucleari e a contenere le strutture militari che potrebbero essere coinvolte in eventuali piani aggressivi contro Israele. In generale, la situazione rimane tesa. L’escalation del conflitto in Medio Oriente preoccupa le forze politiche mondiali, e gli USA in questo momento mostrano segni di prontezza a reagire rapidamente a qualsiasi nuova sfida legata al programma nucleare iraniano e alla sicurezza della regione. Tuttavia, le dichiarazioni ufficiali evitano ancora di sostenere direttamente qualsiasi azione nel conflitto, mantenendo uno status di attore neutrale e sottolineando l’importanza della diplomazia e della moderazione in questa fase critica.