L’Ucraina ha fatto un passo importante nel ritorno dei suoi difensori caduti: secondo gli ultimi dati, lo Stato è riuscito a riportare da territori non controllati e zone di combattimento i corpi di 1200 cittadini deceduti, che hanno difeso il paese in un periodo difficile di guerra

Chas Pravdy - 13 Giugno 2025 16:39

Questo è un evento significativo per la società ucraina, poiché ogni corpo restituito rappresenta non solo una perdita dolorosa, ma anche un passo importante verso la giustizia e il ricordo degli eroi, che saranno ricordati per sempre nella storia natale. Secondo le informazioni ottenute dal Comitato di Coordinamento per la gestione dei prigionieri di guerra, il processo di repatriamento si è svolto sulla base di accordi raggiunti nel quadro delle negoziazioni internazionali a Istanbul. La parte russa insiste sul fatto che tutti i corpi restituiti all’Ucraina appartengono esclusivamente a cittadini ucraini, in particolare a militari scomparsi senza traccia durante le ostilità nel settore orientale del paese e in altre regioni. Tuttavia, ora si sta conducendo una complessa identificazione dei corpi repatriati per garantire massima trasparenza e precisione nel determinarne l’origine. Il meccanismo di ritorno dei corpi è stato organizzato con la partecipazione di diverse agenzie e forze di sicurezza ucraine. I corpi trovati o rinvenuti vengono trasportati con sistemi logistici moderni delle Forze Armate dell’Ucraina verso enti statali specializzati incaricati di eseguire l’esame e l’identificazione — in particolare, morgues e laboratori dove esperti conducono le analisi appropriate. Il trasferimento dei corpi avviene nel rispetto rigoroso delle procedure stabilite, adottando tutte le norme di sicurezza e igiene necessarie. Il passo successivo prevede l’effettuazione di esami condizionali finalizzati a determinare l’identità dei defunti — mediante metodi avanzati di analisi del DNA, ispezioni anatomiche e confronti con banche dati di cittadini scomparsi senza traccia. Sono già coinvolti investigatori e forze dell’ordine per accelerare tutte le procedure e garantire l’accuratezza dei risultati. Tutti i dati raccolti saranno organizzati e utilizzati per il ritorno dei corpi ai familiari e ai cari. È importante sottolineare che questo processo di repatriamento è il risultato di un lavoro coordinato tra diverse strutture ucraine. Si tratta di una collaborazione tra il Comitato di Coordinamento per la gestione dei prigionieri di guerra, il Centro Unificato presso il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina, il Ministero dell’Interno, il Ministero della Salute, l’Ufficio del Commissario alle Persone Scomparse della Verkhovna Rada, e altri enti statali e specializzati responsabili della sicurezza e dell’aspetto umanitario di questa operazione. Gioca un ruolo importante anche la Protezione Civile e altri specialisti che assicurano il trasporto sicuro ed efficiente dei corpi secondo le procedure stabilite. In generale, questo grande progetto di repatriazione rappresenta un esempio di reale coordinamento tra le autorità ucraine e le forze di sicurezza, volto a restituire il corpo umano a casa — molti dei quali sono rimasti nel limbo dall’inizio della guerra. Allo stesso tempo, questo processo fa parte di un più ampio insieme di iniziative per onorare la memoria degli eroi e confermare l’impegno dello Stato a rispettare i diritti e la dignità di ogni persona caduta in questi tragici eventi bellici. Il paese assicura che continuerà a impegnarsi per il ritorno dei corpi di tutti i cittadini scomparsi senza traccia, affinché ogni ucraino possa riposare dignitosamente, segnando il primo passo verso la riconciliazione e il riscatto dello stato.

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