Зеленський відкрито accusò Putin di speculazioni riguardo alle negoziazioni con l’Ucraina

Chas Pravdy - 12 Giugno 2025 05:49

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente espresso il suo sdegno e ha condannato il comportamento della leadership russa, che, a suo avviso, utilizza il tema delle possibili negoziazioni per raggiungere i propri obiettivi — evitare severe sanzioni internazionali e l’isolamento dell’Ucraina. In un’intervista al quotidiano Bild ha dichiarato che il Cremlino manipola attivamente la situazione per creare un’illusione di dialogo diplomatico, temporeggiando e allo stesso tempo riducendo le probabilità di rafforzamento delle sanzioni contro la Russia. Secondo il presidente ucraino, Putin cerca di usare il tema delle negoziazioni come mezzo per “girare” il problema delle sanzioni, mentre la stessa Russia mira a evitare responsabilità per la propria aggressione e azioni militari. Zelensky ha sottolineato che il Cremlino tenta di convincere la comunità internazionale, in particolare il presidente USA Donald Trump, che in Russia esiste un ponte diplomatico per risolvere il conflitto. Tuttavia, è convinto che questo “ponte” sia una finzione, e che la Russia si limiti a vantarsi con menzogne. «La Russia mente a Trump», ha affermato Zelensky. «Cerca di creare l’impressione che tra i nostri paesi esiste un dialogo e in questo modo evita le conseguenze sotto forma di sanzioni». Il presidente ucraino ha aggiunto che il Cremlino ritiene molto importante trasmettere a Washington l’illusione ideologica della diplomazia, per temporeggiare e ridurre il livello di pressione, poiché per Putin è vantaggioso che le sanzioni non si intensifichino. Zelensky non nasconde il suo giudizio secondo cui questa giocata di Putin è disonesta e, alla fine, danneggia una risoluzione pacifica. A suo avviso, l’obiettivo principale dell’amministrazione russa è di tenere l’Ucraina sotto isolamento e creare un’atmosfera in cui il dialogo diretto con l’Occidente e l’America si complichi o diventi impossibile. Questo, secondo il leader ucraino, permetterebbe alla Russia di condurre una guerra prolungata senza dover fare concessioni significative. **«È ovvio che una guerra lunga senza il sostegno dei nostri partner è quasi uno scenario ottimale per Putin»,** ha sottolineato Zelensky. **«Non può sopportare una guerra prolungata con sanzioni e isolamento internazionale. Perciò, il supporto dei paesi occidentali e degli USA è decisivo per lo sviluppo futuro degli eventi».** Allo stesso tempo, il presidente ha osservato che Trump e l’attuale élite politica americana, a suo avviso, capiscono i segni di ingiustizia, che permette loro di ‘vedere attraverso’ le menzogne della Russia. **«Il presidente Trump vede e capisce che la Russia non è trasparente e onesta riguardo alla guerra»,** ha detto Zelensky. **«Sono convinto che percepisca che la Russia sta semplicemente bluffando e inganna il mondo, e che questa strategia non è volta alla pace, ma ad allungare i tempi».** Zelensky evidenzia che la sua valutazione della critica rivolta da Trump nei suoi confronti è naturale e va interpretata come un segnale prezioso. **«Sono aperto a qualsiasi osservazione che possa aiutare ad accelerare la fine della guerra. Questo è il nostro obiettivo principale»,** ha aggiunto. Per quanto riguarda la situazione con le sanzioni, il leader ucraino ritiene che siano state introdotte troppo lentamente, dando così a Putin la possibilità di prepararsi meglio al sistema delle sanzioni. **«Ciò ha permesso a Putin di adattarsi e creare l’illusione che la sua economia abbia ancora riserve»,** afferma Zelensky. **«Allunga i tempi per ridurre l’impatto negativo delle sanzioni e rimanere nel gioco».** In questo contesto, Zelensky ha sottolineato l’importanza di una risposta più severa e rapida da parte dell’Occidente. Secondo lui, sono le sanzioni più dure a poter costringere il Cremlino a cambiare posizione e a cercare seriamente un compromesso. **«Più supporto il mondo dà all’Ucraina, maggiori sono le possibilità che le vittime umane si riducano. Per noi, le vite umane non sono legna da ardere — sono il carburante che alimenta il fuoco; non possiamo trattare le nostre persone come fanno i russi»,** ha concluso.

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