Rivista: L’Ungheria ha presentato alla NATO la sua versione dello “scandalo di spionaggio” con l’Ucraina

I circoli di intelligence internazionale e fonti diplomatiche hanno ottenuto nuovi dettagli sull'incidente legato all'attività di spionaggio, che è scoppiato tra l'Ungheria e l'Ucraina a maggio di quest'anno. Secondo le informazioni rese pubbliche dal progetto ucraino VSquare, facendo riferimento a fonti anonime nel settore della sicurezza nazionale dell'Ungheria, proprio Budapest avrebbe trasmesso alla NATO un rapporto ufficiale con la propria versione degli eventi che hanno portato all'espulsione reciproca di diplomatici e agli arresti. Secondo questo rapporto, anch'esso divulgato nell'ambiente NATO, i servizi segreti ungheresi hanno espresso la loro versione delle cause e delle circostanze dello scandalo. Nel documento si afferma che l'Ucraina ha violato il protocollo diplomatico divulgando informazioni sul fermo nel nostro paese di sospettati di attività di spionaggio — invece di mantenere tali informazioni segrete, come richiede la prassi diplomatica. E proprio questa situazione, secondo i servizi di intelligence ungheresi, è stata percepita come un atto aggressivo e inaccettabile da parte di Kiev. In risposta alle azioni della parte ucraina, nel rapporto si sottolinea che Budapest ha adottato misure dure, tra cui l'espulsione di diplomatici ucraini "per spionaggio" — causando un breve ma abbastanza controverso scandalo diplomatico. Inoltre, i servizi segreti ungheresi hanno arrestato alcuni civili ucraini senza immunità diplomatica, sospettati di attività di spionaggio a favore dell'Ucraina. Secondo la versione ungherese, si è trattato di una misura necessaria per proteggere la sicurezza nazionale, in particolare per interrompere e neutralizzare la rete di intelligence che, secondo i rapporti, operava sul territorio ungherese. Contemporaneamente, nel rapporto si menziona una motivazione politica di questa misura: si ritiene che i servizi di intelligence, in particolare il servizio KNBSZ, concentrassero le proprie attività sulla lotta allo spionaggio, ritenuto una minaccia seria agli interessi statali. Per questo motivo, secondo la posizione ufficiale ungherese, tutte le questioni relative alle operazioni di spionaggio o ai servizi di intelligence estera dovrebbero essere trattate direttamente dal servizio di intelligence militare KNBSZ, che ha condotto tali operazioni. È da notare che questa versione dell'Ungheria ha già ottenuto sostegno tra le cerchie diplomatiche. Allo stesso tempo, le autorità ucraine, incluso il presidente Volodymyr Zelensky, sono concordi nell’affermare che la responsabilità per l’individuazione e lo smantellamento delle reti di spionaggio in Transcarpazia ricade interamente sui servizi di intelligence ungheresi. La testata "Eulropian Pravda" ha ricordato, citando fonti informate, che proprio il 9 maggio a Uzhhorod e Ternopil sono state smascherate reti di agenti dell'intelligence militare ungherese, e che per questo Kiev e Budapest sono stati costretti a espellere reciprocamente diplomatici sul territorio di entrambi i paesi. Da sottolineare inoltre che, parallelamente, nella società e nei media sono iniziate a circolare notizie riguardanti l'arresto in Ungheria di un civile, definito dalle autorità locali come "spia ucraina". Questo fatto, nel contesto della tensione della situazione, mette nuovamente in risalto la complessità e la multifacetedità di questa vicenda, che riguarda la questione della fiducia tra i due paesi e la loro sicurezza reciproca, ancora irrisolta. Pertanto, il conflitto diplomatico tra Ucraina e Ungheria si è evoluto: da un lato, entrambe le parti presentano le proprie versioni dei fatti, e le strutture NATO ricevono rapporti che riempiono questa storia di sfumature su politica, spionaggio e lotta per gli interessi nazionali in un contesto geopolitico complesso.