L’Unione Europea sta considerando l’introduzione di nuove sanzioni contro le istituzioni finanziarie cinesi, che, secondo Bruxelles, facilitano il circostante delle restrizioni commerciali esistenti nei confronti della Russia

Queste intenzioni sono state divulgate dall'agenzia Bloomberg, che si basa su documenti interni consultati dal team giornalistico. Secondo i materiali ottenuti, le sanzioni potrebbero riguardare due banche di piccole dimensioni situate nella regione confinante con la Russia. Attualmente, i nomi di queste banche non sono stati resi noti, poiché la decisione ufficiale non è ancora stata pubblicata. D’altronde, dalle informazioni dei documenti a cui ha avuto accesso Bloomberg, le misure proposte prevedono il divieto di tutte le operazioni delle istituzioni finanziarie con queste banche, al fine di impedirne la partecipazione a transazioni con la Russia. Si sostiene che queste banche agiscano come intermediari nel bypassare le sanzioni dell’Unione Europea, aiutando Mosca a condurre il commercio internazionale "tramite la elaborazione di transazioni o la fornitura di finanziamenti all’esportazione per operazioni commerciali", cosa estremamente delicata nelle attuali condizioni di restrizione. Inoltre, nei documenti interni si sottolinea che alcune di queste banche si sono anche occupate di servizi legati alla circolazione di criptovalute, che Mosca potrebbe utilizzare per aggirare le sanzioni occidentali imposte in risposta alla guerra totale contro l’Ucraina. Un rappresentante della Commissione Europea, a sua volta, evita di entrare nel dettaglio, rifiutando commenti sui contenuti dei documenti interni, citando riservatezza. Tuttavia, nei piani dell’UE vi è non solo l’introduzione di restrizioni nei confronti delle due banche menzionate, ma probabilmente anche l’inclusione di ulteriori aziende cinesi già soggette alle sanzioni dell’UE. Ciò spiega la volontà di Brussels di rafforzare la risposta economica e diplomatica alle tentazioni della Russia di evadere le restrizioni internazionali. La Cina, a sua volta, si presenta come cosiddetta "parte neutrale" nel conflitto tra Russia e Ucraina, cercando di ridurre al minimo le critiche dell’Occidente riguardo ai propri rapporti con Mosca. Tuttavia, l’Occidente ritiene che la stretta collaborazione tra Pechino e Mosca fornisca a quest’ultima un sostegno economico e diplomatico significativo, complicando l’attuazione della politica sanzionatoria e intensificando i rischi geopolitici. Questo è evidenziato dal fatto che la Cina mantiene e rafforza attivamente i legami economici con Mosca, nonostante le critiche provenienti dai paesi occidentali. In un contesto di tensioni diplomatiche e di politiche sanzionatorie dell’UE, occorre anche notare che, nell’ambito del nuovo 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia, Bruxelles ha proposto di abbassare il limite massimo del prezzo del petrolio russo da 60 a 45 dollari al barile. Ciò ha suscitato critiche dalla parte ucraina, che chiede di ridurre ulteriormente questa soglia, fino a 30 dollari, per rendere ancora più difficile per Mosca finanziare la guerra. Nel frattempo, l’Unione Europea ammette che, anche se gli Stati Uniti non concordassero su ulteriori riduzioni, l’UE potrebbe agire da sola e abbassare il prezzo indipendentemente, al fine di massimizzare l’effetto delle sanzioni. Tale dinamica avviene in un contesto di crescente tensione riguardo le restrizioni e l’eventuale escalation della politica sanzionatoria. L’annuncio di nuove restrizioni e misure indica che l’Occidente intensifica gli sforzi per contrastare le evasioni delle sanzioni, cercando di complicare l’accesso di Mosca alle risorse finanziarie ed economiche internazionali. Ciò include anche l’obiettivo di ridurne la capacità di condurre operazioni militari, che rappresenta una priorità principale per molti paesi, in particolare per l’Ucraina, che insiste sull’impiego di strumenti più decisi per fare pressione su Mosca. Di fronte a tutto ciò, un’attenzione particolare si rivolge alla solidarietà internazionale e alla capacità dell’Europa di agire con unità nel mantenere le politiche sanzionatorie, nonostante le difficoltà e le possibili influenze esterne. Rimane aperta la questione di quanto rapidamente ed efficacemente Bruxelles possa attuare le proprie intenzioni riguardo alle restrizioni contro le istituzioni finanziarie ucraine e cinesi, e come queste decisioni possano influenzare la situazione geopolitica nella regione e nel mondo.