Il 3 giugno, Sumy, in Ucraina, si è nuovamente trovata sotto il fuoco delle truppe russe, che hanno effettuato un attacco con sistemi di lancio di razzi “Grad”

Chas Pravdy - 12 Giugno 2025 10:59

Questa notizia si è rapidamente diffusa tra gli abitanti della città e ha suscitato un'ondata di allarme e preoccupazione, poiché in passato gli attacchi, occasionali o mirati, avevano colpito quartieri residenziali, causando perdita di vite e distruzione di infrastrutture. Tuttavia, ora le condizioni e l'entità dell'attacco suscitano particolare scalpore, considerando che la Russia dimostra di poter impiegare artiglieria di gittata più lunga nella zona di confine, che in precedenza era sotto il controllo delle forze di occupazione o addirittura lontana dal centro città. Secondo fonti di "Ukrainska Pravda", al mattino del 3 giugno le truppe russe hanno sferrato un bombardamento con razzi "Grad" calibro 122 mm, la cui gittata operativa, secondo vari dati, oscilla tra 20 e 40 chilometri. Stando alle analisi di esperti e alle comunicazioni delle forze dell'ordine, questo attacco era mirato al centro della città, a veicoli in sosta ai semafori e ha causato una tragedia: tre adulti e un bambino di sette anni sono rimasti feriti o uccisi già oggi. Quest'ultimo, Masha, con un frammento nel polmone, è stato urgentemente trasferito al "Ospedale Oknamida" di Kiev, provocando un forte riscontro sia nei media locali sia tra i politici e i cittadini. Preliminarmente, le comunicazioni ufficiali e i media locali avevano riferito che i Russi avevano impiegato artiglieria a lungo raggio, in particolare il sistema "Tornado", capace di sparare fino a 120 chilometri di distanza ed essere più moderno ed efficace. Tuttavia, successivamente è stato confermato che l’attacco missilistico probabilmente è stato effettuato con il sistema "Grad" o la sua moderna versione "Tornado-G", che ha una gittata massima di circa 40 chilometri. Ciò significa che il fuoco con Grad è stato esercitato dal territorio russo, dai distretti situati vicino al confine di Sumy, come i villaggi di Sinyak, Kulbaky, Novoivanivka, o dalla zona di Huyev e Hornali. Questo testimonia ancora una volta che le truppe russe continuano a dimostrare la capacità di attaccare dall'interno della loro aggressione, aggirando il controllo e la reattività ucraina. L'analisi scientifica della situazione suggerisce che al momento dell’attacco i Russi abbiano adottato una tattica mirata a intimidire la popolazione e a dimostrare la propria capacità di portare avanti fuochi a lunga distanza. Da qui deriva che l'impiego di "Grad" o sistemi simili non serve solo a distruggere obiettivi o eliminare bersagli militari, ma costituisce anche un peso psicologico sulla popolazione civile, con l’obiettivo di destabilizzare la situazione nella regione. Tuttavia, gli esperti rilevano che la tattica di attaccare la città con razzi di lunga gittata non è ancora sistematica o diffusa su larga scala. Essa rappresenta più un modo di aumentare la tensione, esercitare pressione psicologica sulla popolazione e fare pressione politica sulle autorità ucraine. Questi atti hanno comunque un impatto molto concreto: tentano di spingere il governo ucraino a rivedere le proprie posizioni e a cedere alle richieste o alle proposte di forze aggressori. Secondo dati ottenuti dalle strutture di polizia e confermati dall’Ufficio del Procuratore Generale, questo attacco è stato effettuato dal territorio russo. Ciò rafforza l’ipotesi che gli occupanti sfruttino attivamente la capacità di infliggere colpi alle città ucraine, scegliendo come punti di lancio le zone confinanti con i nostri confini — a nord e a est. Una caratteristica di tale approccio è che l’Ucraina attualmente non dispone di sufficienti mezzi per individuare e interrompere rapidamente questi attacchi, creando un rischio aggiuntivo per i civili della città e delle regioni vicine. Inoltre, gli specialisti evidenziano come l’uso di sistemi lanciarazzi in aree di confine elimini ogni illusione di sicurezza e apre nuovi livelli di rischio — dalla possibilità di ripetizioni rapide e improvvise o anche di un incremento degli attacchi. Anche se attualmente non sono praticate sistematicamente, questa tattica pone le basi per azioni più massicce e mirate in futuro. Gli analisti politici e militari interpretano questo comportamento della Russia più come una mossa psicologica e politica — un tentativo di intimidazione, di dimostrare di poter superare i limiti delle proprie capacità precedenti e di spingere le autorità ucraine a negoziare alle condizioni dell’aggressore. La speranza che queste azioni inducano l’Ucraina a rinunciare ai propri principi si affievolisce con ogni nuovo attacco. Tuttavia, nonostante tutte le prove, gli ucraini continuano a mostrare fermezza, lottano per le proprie città e non si lasciano intimidire. Nel frattempo, la situazione nel fronte di Sumy rimane tesa. Considerando i ritmi e le caratteristiche degli attacchi nemici, gli esperti analizzano gli sviluppi futuri, concentrandosi non solo sugli aspetti militari e tecnici, ma anche sullo stato psicologico e sui sentimenti di mobilitazione della popolazione. Maggiori dettagli sulla situazione in altre aree, le conseguenze dell’uscita delle truppe ucraine da Kursk e un’analisi degli scenari di avvicinamento ai confini e delle ripercussioni sulla città saranno disponibili nei prossimi approfondimenti.

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