L’Unione Europea ha la reale possibilità di abbassare autonomamente la soglia dei prezzi del petrolio russo senza la necessità di accordi con gli Stati Uniti, aprendo nuove prospettive per la politica sanzionatoria e la pressione economica su Mosca

Chas Pravdy - 11 Giugno 2025 19:02

Questa idea è stata espressa di recente al "Forum di Bruxelles" dell'11 giugno dalla alta rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la sicurezza, la commissaria Keklä Kaljurand, che ha sottolineato come Bruxelles disponga degli strumenti necessari e sia in grado di influenzare la situazione anche senza la partecipazione di Washington. Secondo la diplomatica, il meccanismo principale è il controllo sulle principali rotte marittime attraverso le quali il petrolio russo arriva in Europa. Kaljurand ha evidenziato che, nonostante la collaborazione con gli Stati Uniti, l'UE può autonomamente abbassare il limite di prezzo, influenzando significativamente i ricavi di esportazione della Russia e, di conseguenza, l'economia del Cremlino. Ricordando che i limiti di prezzo sono stati fissati nell'ambito della decisione del G7, a cui i paesi dell'Unione Europea si sono uniti già in precedenza, ha altresì sottolineato l'importanza del fatto che gli stati europei non dipendano completamente dalla pressione esterna e siano in grado di agire in modo indipendente. Kaljurand ha spiegato che il principale flusso di petrolio russo verso l'Europa si concentra nel Mar Baltico e nel Mar Nero. Per questo motivo, anche in assenza di una decisione condivisa con Washington o altri grandi attori mondiali, Bruxelles ha la possibilità di applicare strumenti sanzionatori e di regolare i limiti di prezzo — "possiamo farlo e abbiamo l'influenza", ha affermato. Ricordiamo inoltre che in precedenza gli alleati del G7 hanno approvato l'iniziativa di fissare un tetto massimo di prezzo sul petrolio russo a 60 dollari al barile. Durante le discussioni, questa soglia di prezzo è stata proposta di abbassare a 45 dollari. Buone notizie provenienti da Bruxelles sono state confermate anche dai funzionari dell'Europarlamento: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato che la questione della riduzione del limite di prezzo deve essere affrontata congiuntamente con i partner del G7, e che questa sessione sarà oggetto di discussione al prossimo vertice del "Gruppo dei Sette" in Canada, previsto dal 15 al 17 giugno. Secondo le autorità ufficiali, anche le autorità ucraine sono attivamente coinvolte nel processo, e di recente il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato di aver ricevuto l'invito a partecipare a questo vertice, testimoniando l'importanza politica e il desiderio di azioni coordinate in un'ottica di sanzioni contro la Russia. Allo stesso tempo, va notato che l'Ucraina ha insistito affinché l'Unione Europea abbassasse ancora di più il limite di prezzo — fino a 30 dollari al barile — dimostrando il desiderio di Kyiv di aumentare la pressione economica sulla Moscow e di ridurne i profitti dall'esportazione di petrolio in risposta all'aggressione. Dunque, l'attuale situazione indica che l'UE dispone di strumenti sufficienti per agire in modo indipendente nel ridurre i limiti di prezzo sul petrolio russo, il che potrebbe influire significativamente sulle posizioni della Russia sul mercato mondiale e modificare gli equilibri di forza nel conflitto. Anche senza il coinvolgimento degli Stati Uniti, Bruxelles dimostra la volontà di agire autonomamente e di utilizzare tutte le risorse disponibili per raggiungere i propri obiettivi strategici.

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