Il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha confermato che l’impegno di accogliere l’Ucraina nell’alleanza politico-militare rimane valido, anche se questa non sarà espressamente menzionata nel documento finale del vertice

Chas Pravdy - 10 Giugno 2025 00:50

Questo rappresenta un importante segnale per Kiev e per tutti i paesi che aspirano a una maggiore integrazione con la NATO, poiché la conferma ufficiale è stata ripetutamente espressa in passato, e ora ha ricevuto un’ulteriore attestazione da parte di un alto funzionario del livello del Segretario Generale. Il vertice previsto a L’Aia il 24–25 giugno rappresenterà un ulteriore passo nel processo di realizzazione delle ambizioni Euro-Atlantiche dell’Ucraina. Secondo Stoltenberg, la posizione della NATO rimane invariata: l’impegno per la direzione irreversibile dell’Ucraina verso l’adesione è stato confermato a livelli alti già in passato, e questa posizione non cambierà indipendentemente dalle formulazioni nel documento finale. "Affermiamo che il percorso del nostro paese verso la membership nella NATO è ben definito e irrevocabile. Questa convinzione rimarrà tale anche dopo la conclusione del vertice", ha sottolineato. Allo stesso tempo, in vista della preparazione del futuro documento, il diplomatico ha evidenziato che il tema dell’Ucraina probabilmente sarà menzionato anche nel comunicato finale, anche se le formulazioni possibili dipenderanno dai compromessi tra gli stati membri. Alla domanda su cosa accadrebbe se nel documento non ci fosse affatto menzione dell’Ucraina, Stoltenberg ha osservato: "Non c’è nulla di male in questo". Ha sottolineato che ogni vertice NATO non è necessariamente dedicato a una ripetizione delle posizioni già concordate. È importante, secondo lui, che queste questioni rimangano aperte al dibattito e nella ricerca di un equilibrio tra i paesi. Come osservano gli esperti, gli sforzi per rafforzare la posizione dell’Ucraina nella NATO sono strettamente legati alla posizione dei principali Paesi occidentali, in particolare gli Stati Uniti. Sono loro a determinare il livello di disponibilità e il clima politico per l’allargamento dell’Alleanza. Al contempo, storicamente si nota che tra gli alleati NATO ancora non esiste un consenso unanime sui tempi e le condizioni per l’integrazione dell’Ucraina. All’inizio del 2008, a Bucarest, i leader della NATO hanno dichiarato ufficialmente che in futuro l’Ucraina sarebbe diventata membro dell’alleanza, ma la realizzazione concreta di questa idea è rimasta condizionata da molti fattori politici e di sicurezza. Secondo recenti notizie dei media, è evidente che la questione dell’accelerazione dell’ingresso ucraino si è nuovamente complicata a causa del clima politico interno negli Stati Uniti. In particolare, l’ex presidente Donald Trump ha apertamente indicato la possibilità di bloccare l’accesso dell’Ucraina alla NATO, il che potrebbe influenzare anche le decisioni degli alleati. Nel frattempo, in documenti pubblici come le dichiarazioni finali dei vertici, potrebbe emergere una formulazione ridotta o l’assenza totale di riferimenti all’Ucraina e alla Russia, complicando ulteriormente la situazione. Pertanto, per Kiev e i suoi partner, resta fondamentale una comprensione condivisa: il processo di integrazione nell’Alleanza è multifase, e dipende non solo dalle dichiarazioni ufficiali, ma anche dalla politica interna e dalla dinamica delle relazioni internazionali. Attualmente, non vi sono garanzie ufficiali sotto forma di formulazioni precise nel documento finale, ma la volontà politica e la visione strategica rimangono invariabili: mantenere la rotta verso la NATO e avvicinarsi alla comunità euro-atlantica. Pur non formulando sempre nuove decisioni, i vertici rimangono piattaforme importanti per il dialogo e per la definizione di una posizione condivisa sul futuro allargamento dell’alleanza.

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