Ungheria RICONOSCE: ORBAN STA FACENDO SVANIRE LA PRESUNTA MALVAGITÀ ESTREMA DI RUSSIA, PREVEDENDO L’IMPOSSIBILITÀ DI UN ATTACCO IMPERSONALE CONTRO LA NATO

Il premier ungherese Viktor Orbán, durante un’intervista recente alla televisione francese LCI, ha fatto alcune affermazioni sensazionali riguardo lo stato attuale della guerra tra Russia e Ucraina, il ruolo della Russia nel confronto geopolitico e le prospettive di diffusione del conflitto oltre l’Ucraina. Secondo lui, Mosca attualmente non è in grado di portare un’aggressione su vasta scala, in grado di minacciare i paesi NATO, poiché, a suo avviso, la Russia non sarebbe nemmeno in grado di sconfiggere definitivamente l’Ucraina, che, secondo il premier ungherese, “perderà la guerra”, ma non a causa dell’incapacità delle proprie azioni militari. «La Russia si è dimostrata troppo debole per avviare una manovra su larga scala contro l’alleanza. Non riusciranno nemmeno a sconfiggere l’Ucraina, quindi non possono minacciare direttamente i paesi NATO», — ha dichiarato Orbán. Queste parole sono state pronunciate in un contesto di preoccupazione generale riguardo alla potenziale diffusione del conflitto, tuttavia egli è convinto che un’invasione su vasta scala della Russia in Europa o nei territori dei membri NATO sia attualmente uno scenario poco probabile. Tuttavia, in risposta alla domanda sulla possibile escalation del conflitto o sulla sua diffusione oltre l’Ucraina, Orbán ha affermato che nella situazione attuale non cambierà molto a favore dell’Ucraina e che il conflitto stesso molto probabilmente si concluderà con la sconfitta dell’Ucraina nel prossimo futuro. «L’Ucraina, purtroppo, perderà la guerra», — ha sottolineato. Ma allo stesso tempo, secondo lui, la decisione finale di cessare le ostilità deve essere presa politicamente da Russia e Stati Uniti, poiché in Europa e in Ucraina non sembrano avere la possibilità di trovare un accordo. «L’Ucraina subirà una sconfitta, e questa sconfitta sarà da accettare. I paesi europei e l’Ucraina devono rendersi conto che la risoluzione del conflitto può avvenire solo attraverso negociazioni dirette tra Mosca e Washington, poiché questo determinerà il destino di questa guerra», — ha commentato Orbán. Questi commenti aggiungono un nuovo elemento alle sue precedenti dichiarazioni, poiché in passato aveva più volte sottolineato come la politica dell’Occidente verso l’Ucraina creasse il rischio di escalation e addirittura potesse sfociare in una Terza guerra mondiale. Orbán è noto per la sua posizione pragmaticamente ambigua e talvolta contraddittoria riguardo alle questioni internazionali, caratterizzata da una tendenza verso l’indipendenza ideologica dai principi generalmente accettati dall’Europa e dagli Stati Uniti. Recentemente ha anche evidenziato che l’Ucraina è praticamente “escluse” dalla possibilità di entrare nell’Unione Europea a causa di ostacoli interni ed esterni, e durante le sue affermazioni sulla NATO ha sottolineato che le questioni relative alla sua adesione sono ancora aperte. In mezzo a queste dichiarazioni senza precedenti, è difficile ignorare la crescente tensione nella regione e le mosse politiche del leader ungherese, che cerca contemporaneamente di mantenere un equilibrio tra diplomazia geopolitica e la sua posizione interna nel contesto della guerra. Le sue parole sembrano suggerire un possibile cambio di tono nella posizione di Bruxelles e degli altri attori chiave dell’Europa Occidentale riguardo al conflitto in Ucraina, suscitando ampi dibattiti sia tra gli ambienti politici che tra gli analisti delle relazioni internazionali sulla reale volontà e strategia dell’Ungheria in questa difficile situazione. Qualunque siano le intenzioni, le affermazioni di Orbán evidenziano che, nonostante la illusoria sicurezza sulla debolezza della macchina militare russa e il conflitto di interessi interno alla comunità internazionale, la risoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia rimane il compito più complesso e meno prevedibile della diplomazia moderna.