Nella regione di Rivne è in corso un’indagine interna riguardo al funzionamento dei rifugi durante il recente attacco massiccio da parte della Federazione Russa
Secondo le comunicazioni delle forze dell’ordine e dell’amministrazione regionale, l’indagine sulle ragioni per cui alcuni rifugi sono stati chiusi durante l’allarme notturno del 9 giugno ha assunto una particolare rilevanza alla luce delle lamentele ricevute dai cittadini locali. Fonte: sito ufficiale dell’amministrazione regionale di Rivne. Il capo della regione, Oleksandr Koval, ha sottolineato, in termini che riflettono la gravità della situazione, la necessità di un’analisi approfondita delle circostanze. «Durante l’ultima allerta aerea, i residenti della regione hanno riferito che alcuni rifugi erano chiusi e inaccessibili alla popolazione. Questo è inaccettabile e mette a rischio la vita e la salute dei cittadini», — ha evidenziato. Secondo lui, è stato dato l’incarico alle forze di polizia e ai servizi di salvataggio di chiarire attentamente tutte le circostanze e le cause di tale situazione. Il capo della regione ha anche rivolto un appello ai dirigenti delle comunità territoriali affinché controllino rigorosamente lo stato dei rifugi e adottino misure per evitare che si ripetano simili incidenti in futuro. Non è mancato un promemoria sulla responsabilità: i componenti delle comunità, inoltre, sono personalmente responsabili dello stato e della disponibilità dei rifugi in tempi di intensificazione del pericolo. Koval ha invitato i residenti della regione ad aiutare attivamente nella risoluzione di questa problematica, segnalando eventuali casi di chiusura dei rifugi o di loro inaccessibilità alla polizia o alla línea telefonica 24 ore su 24 dell’amministrazione militare regionale. Questo consentirà di reagire rapidamente e di minimizzare i rischi per la popolazione. È importante sottolineare: in Ucraina è in vigore una legge che rafforza la responsabilità per la violazione dei requisiti relativi alla manutenzione e all’uso degli edifici di protezione civile. Secondo gli atti normativi, il mancato rispetto dell’obbligo di aprire i rifugi durante l’allarme aereo può comportare responsabilità amministrativa e penale. Ciò evidenzia la serietà della situazione e l’importanza di ogni segnalazione da parte dei cittadini per garantire la sicurezza nella regione. Il lavoro delle forze dell’ordine e dei servizi di salvataggio in questa direzione continua, poiché la disponibilità e la sicurezza dei rifugi sono prioritarie per la protezione della popolazione da possibili nuovi attacchi. Le autorità promettono di condurre un’indagine trasparente e di adottare tutte le misure necessarie affinché casi simili non si ripetano in futuro, preservando così la vita e la salute dei cittadini di Rivne.