Lunedì 9 giugno in Ucraina è iniziato ufficialmente il tanto atteso e ampio processo di scambio di prigionieri di guerra con la Russia, concordato in anticipo durante la conferenza di Istanbul

Chas Pravdy - 09 Giugno 2025 14:49

Questo è stato il primo step di un’operazione a più livelli, mirata a far ritorno a casa gli eroi ucraini detenuti in prigionia in Russia. Secondo le informazioni ufficiali rese note dal presidente Volodymyr Zelenskyy sul suo canale Telegram, il processo è estremamente complesso e richiede una preparazione accurata e negoziati continui. Il capo dello Stato sottolinea che le autorità ucraine fanno tutto il possibile per rispettare gli accordi, in particolare riguardo alle questioni umanitarie — incluse anche quelle ottenute durante l’incontro di Istanbul. Zelenskyy ha anche evidenziato che molte trattative sono in corso ogni giorno e che il ritorno dei cittadini ucraini a casa avviene senza sosta. Al momento si sa che il primo gruppo di militari liberati è già tornato a casa. Sono giovani difensori, di età non superiore ai 25 anni. I soldati che stanno rientrando rappresentano diversi corpi militari: Forze Navali, Esercito di terra, Forze di difesa territoriale, Forze Aeree, Volo d’assalto, Guardia di frontiera, Guardia nazionale e Servizio speciale di trasporto statale. Tutti sono membri delle truppe di grado semplice e sergenti, tra cui ci sono anche i difensori di Mariupol, che hanno trascorso oltre tre anni in cattività russa. Questa è la prima parte di uno scambio concordato, che prevede il ritorno proprio di questa categoria di militari. Il centro di coordinamento evidenzia che, per ragioni di sicurezza e per limitazioni nei dettagli dell’operazione, i numeri definitivi riguardanti il numero di persone liberate saranno resi noti solo al termine di tutto il processo di scambio. Si conferma comunque che sono principalmente giovani e gravemente feriti a tornare — tra cui quelli che hanno subito ferite o malattie gravi e alcuni militari che sono stati in prigionia per oltre tre anni. I difensori già tornati sulla terra natale riceveranno tutte le garanzie e l’assistenza necessarie. È prevista la riemissione dei loro documenti, il pagamento di un’indennità economica per il tempo trascorso in cattività e un aiuto materiale una tantum. Inoltre, con loro sarà avviato un percorso di riabilitazione medica per garantirne il comfort fisico e psicologico dopo un lungo periodo di privazione della libertà. Tutti i militari ucraini rientrati riceveranno il supporto necessario affinché possano adattarsi il più rapidamente possibile alla vita civile e riprendere la lotta per l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina. - La discussione su questo grande scambio prosegue e continuerà nei prossimi giorni e settimane. Data la complessità e la delicatezza del processo, i numeri finali e i dettagli saranno divulgati solo al termine di tutte le fasi, per garantire la sicurezza dei partecipanti e evitare rischi supplementari. È in corso anche il lavoro di restituzione delle salme dei martiri, soldati ucraine caduti nella lotta per la libertà e l’indipendenza del paese. Questo scambio rappresenta il primo passo verso il ritorno di molti ucraini ancora detenuti o in prigionia in Russia e nelle sue strutture di occupazione. Dimostra il livello elevato di lavoro diplomatico e volontaristico e la priorità data dallo Stato — cioè il desiderio di restituire a casa ogni cittadino che porti nel cuore l’amore per l’Ucraina e sia disposto a combattere fino all’ultimo per questa terra. Le autorità assicurano che faranno tutto il possibile per il ritorno di tutti i cittadini ucraini, indipendentemente dalle circostanze del loro stato di prigionia.

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