Proteste a Los Angeles: Trump elogia la Guardia Nazionale, il governo locale nega la loro presenza

Chas Pravdy - 08 Giugno 2025 12:16

Al centro dell’attenzione ci sono state dichiarazioni contraddittorie riguardo all’entità e alla risposta alle proteste scoppiate a Los Angeles a seguito dei raid immigrazione. Mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul suo profilo TruthSocial ha ringraziato generosamente i militari della Guardia Nazionale per il loro operato durante due giorni di azioni cittadine, le autorità locali hanno categoricamente negato la presenza dei militari in città, affermando che lì operano solo le forze di polizia. Ancora presto la mattina dell’8 giugno, Trump si è rivolto ai suoi sostenitori lodando la Guardia Nazionale, sottolineando che il loro lavoro ha ricevuto alte valutazioni e merita sostegno. "Ottimo lavoro della Guardia Nazionale a Los Angeles dopo due giorni di violenza, scontri e disordini. Abbiamo un governatore (Gavin Newsom) e un sindaco (Karen Bass) incapaci, che, come al solito, non sono riusciti a gestire la situazione. Basta guardare come stanno affrontando gli incendi e anche oggi — con il loro disastroso ritardo nel rilasciare i permessi. I permessi federali sono già stati ottenuti e stiamo rispondendo adeguatamente". Con queste parole Trump sottolineava gli sforzi delle autorità federali e criticava l’amministrazione locale. La posizione esecutiva della sindaca di Los Angeles, Karen Bass, era anch’essa chiara. Nel suo account X (ex Twitter), ha evidenziato che la Guardia Nazionale non è stata dispiegata in città e che il lavoro è stato svolto esclusivamente dalla polizia locale. "Vorrei ringraziare la polizia di Los Angeles e le forze di sicurezza locali per il loro lavoro questa sera", ha dichiarato. Contemporaneamente, Bass ha espresso gratitudine al governatore della California, Gavin Newsom, per il suo supporto, assicurando che tutta la responsabilità di mantenere l’ordine ricade sulle autorità cittadine. Le premesse degli eventi trovano le loro radici nelle proteste che sono durate due giorni in seguito ai raid di massa contro l’immigrazione nella regione. In quel periodo, al centro delle discussioni federali si sono intensificate le voci sulla possibile mobilitazione delle forze militari per porre fine al caos. Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha ricordato che il Pentagono è pronto a mobilitare le truppe in caso di escalation della situazione, sottolineando che la violenza non dovrebbe continuare. Questa dichiarazione ha suscitato una reazione dura da parte del governatore della California, Gavin Newsom, che sul suo account X ha definito tali decisioni "provocatorie intenzionalmente". Ha evidenziato che il governo utilizza lo schieramento della Guardia Nazionale non per mancanza di agenti di polizia, ma per mostrare forza. "Non glielo permettete, mai usare la violenza. Espressioni pacifiche", ha invitato. Quindi, la situazione a Los Angeles resta tesa, e le dispute tra le autorità federali e quelle locali riflettono la complessità e la profonda polarizzazione politica su misure relative alla politica immigrazione e alla sicurezza della città. Nel frattempo, la società rimane in uno stato di allerta, in attesa di sviluppi futuri e di dichiarazioni ufficiali da entrambe le parti.

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