Le nazioni baltiche hanno espresso un sostegno incondizionato all’Ucraina nel suo percorso verso l’adesione piena all’Unione Europea e alla NATO, dichiarando la loro intenzione di intensificare gli sforzi per favorire questo processo

Chas Pravdy - 07 Giugno 2025 08:18

A livello governativo, i tre paesi — Estonia, Lettonia e Lituania — hanno emesso una dichiarazione congiunta, che è diventata un segnale importante per la comunità internazionale riguardo alla loro posizione ferma nel supporto alla sovranità e sicurezza dell’Ucraina. Le riunioni dei comitati per gli Affari Esteri si sono svolte venerdì 6 giugno nella città di Birštonas, centro amministrativo della Lituania. Nei documenti finali, i delegati parlamentari hanno confermato il loro impegno incrollabile per preservare l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Hanno sottolineato che la vittoria definitiva dell’Ucraina in questo conflitto, così come la sua integrazione nelle strutture di difesa e euro-atlantiche, sono due condizioni fondamentali per stabilire una pace duratura e giusta in Europa. Un elemento chiave in questa dichiarazione è la prospettiva dell’adesione dell’Ucraina alla NATO, che, secondo i politici europei, creerebbe una base solida per la sicurezza euro-atlantica di tutto il continente. Hanno evidenziato che l’aggressione su vasta scala della Russia rappresenta una grave violazione del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e degli standard fondamentali dei diritti umani, richiedendo misure internazionali decise. I comitati nazionali hanno fissato vari obiettivi e impegni, tra cui l’assicurare un sostegno completo all’Ucraina fino alla sua vittoria definitiva, compresa la riconquista dei territori occupati, la responsabilizzazione dei crimini di guerra e il rispetto dei principi della giustizia internazionale. Allo stesso tempo, hanno chiesto di accelerare le procedure di adesione dell’Ucraina all’UE, stabilendo come obiettivo il completamento di questo processo entro il 2030, aprendo così la strada all’adesione piena del paese in tempi ravvicinati. Inoltre, il sostegno alla rotta euro-atlantica dell’Ucraina è diventato un elemento importante in questa dichiarazione. I partecipanti hanno sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione nei summit della NATO, in particolare a Bucarest nel 2008, a Vilnius nel 2023 e a Washington nel 2024, e hanno invitato a prendere decisioni concrete nel prossimo vertice di L’Aia nel 2025. Si tratta, tra l’altro, di espandere la cooperazione militare e creare le precondizioni per un’integrazione più profonda dell’Ucraina nel sistema di sicurezza dell’Alleanza Nord-Atlantica. Un ulteriore punto importante è l’appello a rafforzare la cooperazione di difesa con l’Ucraina, in particolare sostenendo il suo ingresso nelle Forze Espressive Congiunte (JEF), un passo verso una collaborazione di difesa più flessibile ed efficace. Contestualmente, si chiede di esercitare pressioni diplomatiche sulla Russia attraverso meccanismi internazionali, come l’isolamento nelle organizzazioni mondiali, l’ampliamento delle sanzioni e la responsabilizzazione per i crimini commessi contro l’Ucraina. Il documento sottolinea l’importanza del sostenere ampiamente la comunità internazionale, invitando altri organi parlamentari, istituzioni internazionali e governi a unirsi a questa iniziativa e a sostenere attivamente gli obiettivi strategici dell’Ucraina — vittoria, ricostruzione post-bellica e integrarsi nella comunità euro-atlantica. In vista di questi sviluppi, diventa particolarmente importante il futuro del vertice NATO, previsto a L’Aia alla fine di giugno. Si prevede che i leader dell’alleanza decideranno di aumentare le spese militari al 5% del PIL di ciascun paese — una parte di questi fondi sarà destinata a supportare l’Ucraina, rafforzandone notevolmente la capacità di difesa e accelerando gli obiettivi di riforma militare. Secondo le prime indicazioni, circa il 3,5% del PIL di queste risorse sarà utilizzato direttamente per esigenze militari, mentre il restante 1,5% potrebbe essere impiegato in iniziative più ampie di sicurezza, come lavori di ricostruzione, rafforzamento delle infrastrutture e supporto all’innovazione nella difesa. È importante sottolineare che i paesi partner che già si sono impegnati ad aumentare le spese fino a questo livello, come Canada e Lussemburgo, potranno intensificare ulteriormente il loro aiuto all’Ucraina, tenendo presente questo obiettivo di incremento. Inoltre, in un contesto di sempre maggiore importanza del sostegno all’Ucraina, si sviluppa un dibattito pubblico e politico sul suo supporto a livello alto. I leader della NATO parlano sempre più spesso della necessità di mantenere fermezza e determinazione nelle decisioni strategiche, e dell’importanza dell’unità all’interno del blocco — anche nelle situazioni più difficili. Come ha affermato l’esponente politico lettone Žigimantas Pavilionis in un’intervista a "Eurodiada", non bisogna temere una posizione dura del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel prossimo vertice. Secondo lui, decisioni di questo tipo possono mostrare alla comunità mondiale la forza e la volontà di assumersi responsabilità anche di fronte a potenziali sfide. "Negli Stati Uniti rispettano chi si rialza dopo un colpo", ha sottolineato, invitando all’unità e al coraggio nel sostenere l’Ucraina e la sua aspirazione a diventare membro a pieno titolo della comunità euro-atlantica. Davanti a questi sviluppi, appare evidente il desiderio dei Paesi baltici di essere il più attivi e decisi possibile nel sostenere l’Ucraina. Essi chiedono un processo internazionale ampio e concertato, sia sul piano politico che militare, poiché solo l’unità dell’alleanza e della comunità internazionale sarà la chiave per raggiungere la vittoria, il ricostruzione e la stabilità nella regione euro-atlantica.

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