Україна ancora una volta ha risposto in modo deciso alla leadership russa, che cerca di imporre la propria propaganda e di deviare il processo negoziale verso accuse e svalutazioni

Chas Pravdy - 05 Giugno 2025 14:27

Il primo vice ministro degli Esteri, Serhiy Kyslytsya, nel suo post sui social network X, ha reagito duramente alla recente dichiarazione di Vladimir Putin, il quale ha accusato il governo di Kiev di mancanza di cultura politica. Il presidente russo, nel suo intervento, ha nuovamente dimostrato il suo astio verso l’Ucraina, paragonando i suoi vertici a terroristi e manifestando dubbi sulla possibilità di negoziare con Volodymyr Zelenskyy. Questo è un altro esempio di quella cosiddetta “morbidezza” della guida russa, che in realtà nasconde arroganza e un desiderio infinito di seminare discordia. Rispondendo a questa fuga di propaganda russa, Kyslytsya nel suo messaggio ha direttamente accusato le élite moscovite di presunzione personale, celata dietro una maschera di falsa cortesia. Ha sottolineato che molti funzionari al comando dello Stato aggressore sono sostanzialmente responsabili di violenze, coinvolti in crimini contro il popolo ucraino e cercano di mascherare la propria superbia con gentilezza apparente e un’apparente nobiltà. "Ciò che dice Putin è probabilmente un eco della propria incompetenza e fallimenti nella politica interna, e non una lamentela verso le autorità ucraine. Recentemente ho ricordato a Medinskij di non alzare la voce contro di me a Istanbul, durante il nostro incontro, sottolineandogli che non lavoro né per il governo russo né per lui personalmente. E nonostante sia più giovane di me, resto fedele all’etica diplomatica, anche se non posso ignorare il loro comportamento che sempre più somiglia a quello di un bandito con una maschera sul volto. È uno stratagemma per nascondere debolezza e paura", sottolinea Kyslytsya nel suo post. "I funzionari moscoviti, che nel corso degli anni hanno più volte dimostrato ostilità e crudeltà, cercano di coprire la loro superbia con atteggiamenti di falsa cortesia, ma dietro questa si cela la mano di un criminale." Come conferma della propria posizione, il diplomatico ha allegato nel post un’immagine pertinente e ha brevemente evidenziato: "Sappiamo bene che i cosiddetti difetti della cultura politica ucraina sono una scusa perfetta per i propagandisti russi per svalutare ancora e ancora l’Ucraina e affermare che i suoi vertici sono incapaci di condurre una politica reale." Cosa ha preceduto questa dura dichiarazione? All’inizio di giugno di quest’anno, il presidente russo Vladimir Putin, durante una riunione con i funzionari governativi, ha ancora una volta fatto una dichiarazione audace. Ha messo in dubbio la capacità delle autorità ucraine di mantenere una minima cultura politica e ha accusato Kiev di aver permesso loro di “offendere direttamente” coloro con cui cercano di negoziare. Notando che i negoziati di Kiev con Mosca sarebbero stati non conformi alle norme della diplomazia, Putin ha paragonato i politici ucraini ai terroristi e ha espresso dubbi anche sulla possibilità di incontrare Volodymyr Zelenskyy. Questa retorica dimostra ancora una volta che il Cremlino non cerca un vero dialogo, ma tenta di creare un’illusione di conflitto e di svalutare il lato ucraino, al fine di giustificare le proprie azioni criminali e la mancanza di passi concreti verso la pace. In generale, la reazione dei diplomatici ucraini, in particolare di Kyslytsya, conferma la fermezza e la determinazione a preservare la dignità di fronte alle pressioni di Mosca. Ricordano che dietro la maschera di “superbia” e di “accuse motivate” del Cremlino si celano paura, debolezza e conflitti interni, che la Russia tenta di nascondere con aggressione esterna e propaganda cinica. L’Ucraina rimarrà distante e continuerà a lottare per la propria indipendenza e dignità, senza permettere ai criminali moscoviti di coprirsi con maschere di falsa cultura politica e patriottismo.

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