Le I media riportano: Trump e Xi Jinping hanno avuto una conversazione telefonica sulle tariffe, ma finora non ci sono conferme ufficiali

Chas Pravdy - 05 Giugno 2025 17:22

In un clima di incertezza e sotto headline roboanti dei media mondiali sono apparse notizie su presunti colloqui telefonici tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il leader cinese Xi Jinping. Questa notizia ha suscitato un grande interesse e molte speculazioni, poiché la Casa Bianca non ha ufficialmente confermato l’avvenuto scambio di battute, mentre fonti di canali non ufficiali riferiscono che tale conversazione si è effettivamente svolta ed è diventata un evento storico — il primo dopo una lunga interruzione nei contatti di alto livello tra Washington e Pechino. Secondo le informazioni diffuse dai media internazionali, in particolare CNN, la notizia della telefonata è arrivata da fonti interne e dai loro report. Questi dati sono confermati anche dai media cinesi controllati, creando l’impressione che questa comunicazione rivesta un’importanza significativa nel contesto delle dispute commerciali e delle strategie geopolitiche. Tuttavia, fino ad ora, la Casa Bianca non ha fornito alcuna conferma ufficiale, lasciando aperto il quesito sul vero contenuto e sulla forma della conversazione. Si tratta del primo contatto di alto livello tra gli Stati Uniti e la Cina dopo un lungo periodo di silenzio, avvenuto in un momento di tensione tra i due più influenti attori economici mondiali. Prima di questa conversazione, Trump e Xi Jinping si erano scambiati opinioni il 17 gennaio, alla fine della campagna elettorale e pochi giorni prima dell’insediamento di Trump, alimentando incertezza sulla futura evoluzione delle relazioni. Fonti vicine a funzionari cinesi affermano che la preparazione a questa conversazione si è protratta a lungo, poiché le autorità di Pechino avevano ripetutamente espresso dubbi e timori riguardo ad essa. Le paure erano legate all’imprevedibilità del comportamento di Trump e al suo stile eccentricamente imprevedibile, che poteva trasformare delicate procedure diplomatiche in un gioco non calcolabile. Allo stesso tempo, a Washington si cercava di avvicinarsi a tale dialogo, dato che era proprio questa la volontà del contatto, e si sono fatti molti sforzi per realizzarlo. Va sottolineato che a Pechino si è prestata molta attenzione alla notizia di un possibile dialogo telefonico, incluso l’esperienza diplomatica derivante da scandali e conflitti precedenti. Secondo fonti, nei gabinetti cinesi sono state discusse intese che hanno provocato tensioni, tra cui il conflitto nell’Oval Office tra Trump e il presidente Vladimir Zelensky, e anche l’incidente con la umiliante accoglienza del leader sudafricano Cyril Ramaphosa durante l’ultimo suo viaggio negli USA. I diplomati e gli analisti di Pechino probabilmente cercavano di evitare escalation simili nelle conversazioni private tra leader. È importante inoltre notare che lo scorso venerdì Trump ha apertamente accusato la Cina di aver violato l’accordo sulle tariffe, firmato all’inizio di maggio nell’ambito delle trattative commerciali bilaterali. Secondo l’accordo, gli Stati Uniti dovevano ridurre le tariffe sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina si impegnava a ridurre i dazi sui beni americani dal 125% al 10%. Le parti avevano inoltre concordato di creare un meccanismo per prolungare le negoziazioni, al fine di stabilizzare le relazioni commerciali e ridurre le tensioni sui mercati mondiali. Pertanto, i dettagli effettivi di questa telefonata rimangono ancora incerti, e le conferme ufficiali della Casa Bianca sono ancora attese. Allo stesso tempo, la comunità internazionale segue con attenzione qualsiasi notizia nello sviluppo delle relazioni bilaterali, poiché il loro carattere e la loro dinamica possono influenzare significativamente l’economia globale e la sicurezza. Il lunghissimo periodo di silenzio tra Washington e Pechino potrebbe alla fine essere interrotto da nuovi processi diplomatici o, al contrario, da una tensione ancora più accentuata che rischia di aggravare lo scontro commerciale tra i due Paesi.

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