L’ambasciatrice degli Stati Uniti presso la NATO ha riconosciuto: la Russia rimane la principale minaccia per la sicurezza nell’area euro-atlantica

Alla luce delle ultime dichiarazioni diplomatiche, i diplomatici americani hanno iniziato ad ammettere apertamente l'entità reale del pericolo rappresentato dalla Russia per la regione. In particolare, l'ambasciatrice degli Stati Uniti presso la NATO, Matthew Vitaker, durante un viaggio ufficiale insieme al ministro della Difesa del paese, Pit Gegsset, ha fatto una dichiarazione pubblica che ha attirato l'attenzione di esperti e analisti. Secondo lui, Mosca rimane "la minaccia più grande" per la sicurezza nell'area euro-atlantica, confermando le tensioni e l'attualità di rafforzare gli sforzi difensivi della NATO e dei suoi alleati. Vitaker ha motivato le richieste di Washington di aumentare immediatamente la spesa per la difesa dei Paesi membri dell'Alleanza, sottolineando che è proprio il livello attuale di minacce a dettare i tempi e l'entità delle misure necessarie. Facendo riferimento alle valutazioni dei servizi di intelligence e degli esperti militari, ha affermato categoricamente che la Russia si sta attivamente preparando a ripristinare rapidamente le proprie capacità militari — così detto "rifornimento" e mobilitazione delle risorse — che potrebbero essere impiegate in nuove azioni aggressive già nei prossimi cinque anni. "Il tempo non gioca a nostro favore", ha detto Vitaker. "Le minacce determinano la velocità delle nostre reazioni. La Russia in questo periodo può ricostituire significativamente la propria capacità di colpire militarmente, e per questo dobbiamo agire immediatamente, aumentando senza indugi il budget della difesa dei nostri alleati al 5% del PIL." Secondo lui, proprio questo livello di spesa sarà la moneta chiave per scoraggiare Mosca e ridurre i rischi di una nuova aggressione su larga scala. Inoltre, il diplomatico americano ha ricordato che i Paesi europei insistono costantemente sul fatto che la Russia rappresenta la principale minaccia per la regione e che Washington concorda con loro. "Nel spazio euro-atlantico è ovvio che la Russia è il più grande pericolo, e questa è la posizione che sosteniamo. Per garantire la nostra sicurezza, è necessario investire risorse significative nella difesa, in grado di scoraggiare un possibile attacco", ha sottolineato. Tuttavia, analizzando le dichiarazioni e le azioni dei rappresentanti americani, non si può non notare che a lungo termine la posizione ufficiale degli Stati Uniti sulla Russia differisce dalle dichiarazioni vuote e promesse obsolete a cui ricorrono di tanto in tanto. La storia insegna che Washington talvolta adotta manovre strategiche volte a ridurre la tensione o ad alleggerire le pressioni sanzionatorie. In particolare, nei momenti in cui si sentono continuamente dichiarazioni sulla pericolosità della Russia, emergono notizie sulla possibile attenuazione del sostegno all’Ucraina, suscitando non poche critiche tra gli alleati della NATO. A tal fine, è stato espresso anche l’intento di riconsiderare la politica di espansione della NATO, rendendola più flessibile e adeguata alle nuove realtà politiche. Si discute della possibilità di limitare o addirittura congelare il processo di adesione di nuovi paesi all’Alleanza — a condizione che ciò soddisfi la Russia e riduca la sua tensione militare. Contemporaneamente, si riferisce che nelle posizioni chiave del Pentagono sono entrate persone che in passato hanno sostenuto di limitare l’assistenza militare all’Ucraina, incluso un candidato che nel 2019 ha dato l’ordine di sospendere il supporto militare di Kyiv. Le prospettive rimangono comunque incerte: da un lato, gli Stati Uniti vogliono dimostrare fermezza nel contenere Mosca e rafforzare gli alleati, dall’altro — le idee di allentare o rimuovere sanzioni o aiuti militari all’Ucraina incontrano sfide interne e internazionali. Per queste contraddizioni, la situazione strategica attuale rimane tesa, e le questioni di sicurezza nell’Euro-Atlantico sono tra i temi più caldi e discussi nelle cerchie politiche e diplomatiche al momento.