In Slovacchia è stata approvata una risoluzione che è apertamente rivolta alla difesa degli interessi della Federazione Russa e alla prevenzione di nuove sanzioni da parte della comunità internazionale

Questa decisione ha suscitato ampie discussioni nel quadro politico del paese e mette in evidenza una profonda frattura negli orientamenti e nelle posizioni estere del governo e del parlamento. Il Parlamento slovacco il 5 giugno ha adottato un importante documento — una risoluzione che invita il governo a astenersi dal supportare qualsiasi nuova restrizione sanzionatoria e sanzioni commerciali contro la Russia nell’ambito delle organizzazioni e alleanze internazionali. Questa decisione ha segnato un cambiamento nel linguaggio riguardante la politica delle sanzioni, che in precedenza veniva considerato come un elemento imprescindibile per sostenere l’unità europea e globale nella lotta all’aggressione di Mosca. L’initatore di questa risoluzione è stato il Partito Nazionale Slovacco (SNS), noto per la sua critica alle misure punitive europee e per il desiderio di instaurare rapporti economici più favorevoli con la Russia. È stato proprio questo soggetto politico a organizzare e presentare il documento alla discussione del parlamento. L’approvazione del suddetto documento ha suscitato un notevole scalpore tra le élite politiche e i cittadini del paese: attivisti di una petizione contro le sanzioni anti-russe si sono riuniti nella sala dei lavori, aggiungendo ulteriore tensione alla scena. A seguito della votazione, 51 dei 76 deputati presenti hanno sostenuto la risoluzione. Tra essi — tutti i rappresentanti del SNS, la maggioranza dei deputati del partito governativo Smer-SD, alcuni politici della coalizione Hlas-SD e diversi deputati indipendenti. Solo un deputato — Jan Ferenčák di Hlas-SD — ha votato contro, mentre oltre 23 parlamentari si sono astenuti. Le forze di opposizione hanno boicottato la votazione e non vi hanno partecipato. Il principale focus del documento è stato posto sugli effetti negativi delle sanzioni sull’economia slovacca: la risoluzione segnala che le misure restrittive portano ad aumenti dei prezzi energetici, disturbano le catene di approvvigionamento, complicano la competitività dell’industria slovacca e danneggiano il benessere dei cittadini. Gli autori della risoluzione hanno anche concluso che qualsiasi ulteriore ampliamento delle sanzioni potrebbe avere conseguenze devastanti per l’economia slovacca e il mercato interno. Nel quadro del documento, il parlamento ha invitato il governo a difendere con decisione gli interessi nazionali nella politica estera, ad evitare passi che possano danneggiare l’economia del paese e a opporsi a qualsiasi decisione internazionale che potenzialmente possa peggiorare la condizione economica interna. Questo documento rappresenta il primo del suo genere tra tutti i paesi dell’Unione Europea e mostra il crescente disincanto e dissenso di una parte dello spettro politico rispetto alla politica "dura" delle sanzioni contro Mosca. Dopo la votazione, il leader del SNS Andrijanka Danko si è vantato: «Questo è un documento storico, il primo nell’UE che parla chiaramente e contraddice le dichiarazioni del presidente sulle sanzioni. In esso si afferma apertamente che le restrizioni anti-russe danneggiano solo l’economia slovacca. Dopo aver raccolto oltre 400.000 firme, i cittadini hanno già espresso la loro posizione — e il parlamento ha accettato questo.» Nel frattempo, il presidente del paese Peter Pellegrini ha respinto la petizione delle forze politiche minori che richiedeva di indire un referendum sull’abolizione delle sanzioni. All’inizio di maggio, i rappresentanti dell’estrema destra del Partito "Movimento Slovacco di Rinascita" (SHO) avevano raccolto circa 400.000 firme e le avevano consegnate al capo dello Stato. Tuttavia, il presidente ha dichiarato di voler mantenere le proprie posizioni e di non supportare la consultazione, affermando che le decisioni più importanti sono nelle mani di altre istituzioni. Il premier Rober Fico, noto per sostenere l’idea di un referendum, aumenta le tensioni nel dibattito interno. Insomma, la situazione in Slovacchia rimane tesa e dinamica. La questione delle sanzioni e della politica estera del paese continua a essere oggetto di feroci dibattiti tra politici, cittadini ed esperti. Contemporaneamente, questa risoluzione apre una nuova fase nel conflitto interno, indicando l’influenza crescente delle forze filorusse e la loro attiva posizione riguardo alle misure sanzionatorie contro Mosca, che la maggioranza dell’UE tenta ancora di attuare coerentemente.