Un eurodeputato ceco ha accusato il governo slovacco di spionaggio nei confronti della delegazione del Parlamento Europeo: politica e sicurezza sotto discussione

Chas Pravdy - 03 Giugno 2025 12:20

In queste settimane, le agenzie di stampa hanno pubblicato una notizia sensazionale da Bruxelles. Tomáš Zdechovský, uno dei deputati ceki più noti al Parlamento Europeo, ha ufficialmente rivolto un forte appello alla Presidenza dell’Unione Europea con una durissima dichiarazione in cui accusa il governo slovacco di aver condotto un sorvolo segreto sulla delegazione parlamentare. I dettagli di questa vicenda hanno suscitato una forte eco e messo in discussione l’integrità e la trasparenza del lavoro sia del governo slovacco sia delle istituzioni europee negli Stati membri. Secondo le informazioni rese pubbliche nella lettera inviata al presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, l’eurodeputato Tomáš Zdechovský ha descritto come « segnali sconvolgenti e preoccupanti » la possibilità di essere stati ascoltati e di aver subito un tracciamento intenzionale durante la visita ufficiale, effettuata nell’ambito del monitoraggio dell’utilizzo dei fondi UE nel settore del turismo. La lettera riferisce che durante uno degli incontri informali con informatori, tra cui funzionari dei servizi di sicurezza slovacchi, i membri della delegazione hanno avuto l’impressione che fosse in corso un monitoraggio mirato, il che è inaccettabile nel contesto della cooperazione tra Stati membri e istituzioni europee. Zdechovský ha sottolineato che tali azioni contravvengono non solo alle norme giuridiche internazionali, ma anche ai principi di trasparenza e fiducia che devono regnare nella collaborazione tra le nazioni dell’Unione Europea. « È particolarmente allarmante il fatto che il nostro monitoraggio si sia svolto alla presenza di rappresentanti slovacchi delle forze dell’ordine, con l’evidente scopo di ottenere informazioni sulle attività della delegazione », si legge nella comunicazione. L’eurodeputato crea un ulteriore contesto di riflessione, poiché voci di possibili atti di spionaggio sono state diffuse subito dopo che il governo slovacco ha intensificato le critiche pubbliche alle attività del Parlamento Europeo riguardo al controllo dell’utilizzo dei fondi EU. Zdechovský ricorda che queste azioni, tra cui le dichiarazioni del ministro degli Interni Matus Satoy-Esztock e del ministro dell’Ambiente Tomaš Tarábi, hanno criticato con veemenza le attività della missione di monitoraggio, tentando di screditare sostanzialmente il lavoro dei rappresentanti dell’Europarlamento. Particolarmente importante nel rapporto è il rapido conflitto pubblico tra le autorità del paese e la delegazione europea, che ha gettato un’ombra prima di incontri politici importanti. Le parole più dure nei confronti della delegazione sono state pronunciate dal premier Robert Fico, il quale ha chiamato uno dei loro leader “assassino politico”. Questa retorica ha suscitato critiche e preoccupazioni in un contesto più ampio in Europa, considerando che si intendeva come un tentativo di destabilizzare la reputazione della delegazione e di screditare le sue conclusioni. Zdechovský, nel suo appello, ha invitato la leadership del Parlamento Europeo a non rimanere inattiva e a promuovere un’indagine sull’eventuale intervento delle autorità slovacche nelle attività delle istituzioni europee. Ha chiesto di proteggere l’autonomia e l’indipendenza delle missioni del Parlamento, considerando questa richiesta come un segnale importante in un momento in cui tendenze autoritarie, crescente sfiducia e campagne di propaganda politica stanno diventando particolarmente pericolose e dannose per la democrazia. Nel frattempo, la delegazione guidata da Zdechovský ha già avviato ulteriori verifiche in loco, raccogliendo testimonianze dei partecipanti e ottenendo conferme di fatti che potrebbero indicare ascolti clandestini. Sta indagando su possibili servizi e persone del governo slovacco coinvolte nel tentativo di monitoraggio. Per quanto riguarda i motivi di tale azione da parte delle alte cariche politiche, nelle pubblicazioni si fa riferimento a recenti scandali nel sistema giudiziario slovacco, tra cui una multa di 200 mila euro inflitta al capo della Banca Nazionale Peter Kažimír per sospetti di corruzione. Questa decisione ha suscitato nuove critiche contro le strutture governative e ha aumentato la tensione nel contesto politico interno. In generale, la vicenda riguardante le indagini sul possibile spionaggio e le pressioni politiche in Slovacchia apre una nuova fase nei rapporti tra il paese e l’Unione Europea. Le indagini sulle possibili interferenze nelle attività delle strutture europee sollevano preoccupazioni sulla salvaguardia delle regole democratiche, della trasparenza delle azioni delle istituzioni e della sicurezza dei rappresentanti delle istituzioni europee. Si tratta di una vera sfida ai valori fondamentali dell’Europa – responsabilità, supremazia della legge e rispetto del ruolo di ogni paese nel formare una comunità europea unita e democratica. Resta da vedere quali conclusioni porterà l’indagine, ma episodi di questo tipo ricordano l’importanza di rafforzare il controllo e la mediazione in ambito internazionale delle aziende che operano all’interno dell’UE.

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