La Casa Bianca sottolinea che la decisione finale riguardo alle sanzioni contro la Russia sarà presa dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump

Chas Pravdy - 03 Giugno 2025 21:05

Questa importante informazione è stata resa pubblica dalla portavoce della Casa Bianca, Caroline Leavitt, durante il briefing di martedì, sottolineando che proprio il capo degli Stati Uniti ha la parola chiave in materia di rafforzamento delle restrizioni economiche contro Mosca. Commentando la situazione, Leavitt ha affermato che Trump considera le sanzioni esclusivamente come uno degli strumenti residui della politica estera. Secondo la portavoce, il presidente degli Stati Uniti "è ragionevolmente cauto nell’uso delle restrizioni e le tiene in riserva nel suo arsenale nel caso in cui la situazione richieda ulteriori azioni". Ha inoltre menzionato gli sforzi diplomatici nella regione, in particolare i negoziati tra Ucraina e Russia, che si sono svolti a Istanbul — eventi che, a suo dire, rappresentano una svolta significativa. "Permettetemi di ricordare a tutti quanto è stato raggiunto negli ultimi quattro mesi. A quest’epoca l’anno scorso, sembrava impossibile qualsiasi dialogo storico tra Kiev e Mosca, mentre oggi vediamo già negoziati reali condotti ai più alti livelli", ha sottolineato Leavitt. Ha aggiunto che questi importanti passi diplomatici sono stati possibili grazie alla perseveranza e alla politica tenace di Trump. La portavoce della Casa Bianca ha precisato che, nonostante il sostegno al Congresso per un rafforzamento delle sanzioni, la decisione finale sulla loro attuazione spetta al presidente. "È importante capire che Trump è il comandante supremo, e nelle sue mani si concentra la guida della politica estera del Paese. Questo è assolutamente naturale ed è in accordo con i poteri costituzionali del presidente", ha affermato. Ricordiamo che si tratta di un progetto di legge presentato al Senato dai senatori repubblicani Lindsey Graham e Richard Blumenthal, sostenuto da oltre 80 co-autori di entrambe le forze politiche. Il documento prevede l’introduzione di ulteriori sanzioni economiche contro la Russia in risposta al suo rifiuto del cessate il fuoco e all’aggressione armata. In particolare, si prevede l’imposizione di un dazio del 500% sui beni importati dai paesi che acquistano petrolio russo, rafforzando in modo sostanziale le restrizioni economiche contro Mosca. Inoltre, anche la Camera dei Rappresentanti sostiene questa iniziativa. Di recente, Lindsey Graham ha dichiarato che il suo obiettivo è introdurre nuove sanzioni contro la Russia prima del vertice del "G7" di giugno. Questa mossa riflette la posizione attiva dei legislatori americani nel rafforzare la responsabilità di Mosca per le sue azioni in Ucraina e a livello internazionale. Tuttavia, la decisione definitiva spetta al presidente, e dal suo volere dipenderà quali misure saranno adottate nel prossimo futuro, in base alla complessa situazione diplomatica e politica a livello globale.

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