In Londra, le forze dell’ordine hanno compiuto un nuovo passo nelle indagini su una serie di incendi dolosi collegati all’attività del primo ministro britannico Kira Starmer

Secondo la polizia, martedì è stato arrestato il quarto sospetto coinvolto in questa clamorosa vicenda, che ha già attirato molta attenzione da parte del pubblico e delle strutture criminali. Secondo fonti delle autorità di polizia, un uomo di 48 anni è stato fermato all'aeroporto di Stansted mentre tentava di lasciare il paese. L'operazione è stata condotta ai sensi della legge antiterrorismo del 2000, che dà il diritto di arrestare sospetti coinvolti nel facilitare o commettere attentati. Dopo le dovute indagini, è stato ufficialmente incarcerato con l’accusa di cospirazione per aver appiccato incendi con l’intenzione di creare una minaccia alla vita di una singola persona o di un gruppo di persone. Viene precisato che questa nuova detenzione rappresenta un naturale proseguimento delle indagini sulla serie di misteriosi incendi che si sono verificati in diversi quartieri di Londra nelle ultime settimane. Ci sono tre incidenti attualmente coinvolti nel procedimento: un incendio su un’auto in una delle vie centrali di Kentish Town, un incendio in una casa privata vicino alla residenza del primo ministro, avvenuto nella stessa strada, e anche un incendio in una sua ex abitazione nel quartiere di Islington. Nessuno di questi casi ha ancora trovato una soluzione definitiva, ma gli investigatori sono convinti di un collegamento tra di loro e di una possibile motivazione da parte dei criminali. Attualmente, la polizia mantiene il nome del sospettato riservato al pubblico, citing le norme di indagine e la sicurezza dell’indagato. Si sa solo che si trova in custodia in uno dei distretti di polizia di Londra, dove vengono condotte le attività investigative per chiarire tutte le circostanze del caso. L’indagine si è ulteriormente ampliata, poiché sono state già formulate accuse ufficiali contro tre persone. In particolare, due degli imputati sono cittadini ucraini: Petro Pochinku, 34 anni, e Roman Lavrinovich, 21 anni, oltre a Stanislav Karpjuk, di origine rumena, di 26 anni. Tutti e tre sono attualmente detenuti e accusati di aver compiuto incendi dolosi con l’intento di minacciare la vita o suscitare clamore pubblico. Lavrinovich, in particolare, è accusato di tre episodi di incendio, che rappresentano uno degli aspetti più gravi di questa vicenda criminale. Pochinku e Karpjuk sono accusati di cospirazione per l’incendio con motivazioni simili. Secondo le informazioni ufficiali, tutti e tre gli sospettati saranno presentati davanti al tribunale di Old Bailey già venerdì 6 giugno. Questo sarà un evento cruciale nelle indagini, che mirano a chiarire i motivi dei crimini e a identificare i loro organizzatori. Il livello di tensione e di interesse pubblico elevato intorno a questo caso lascia molte questioni irrisolte riguardo l’entità e una possibile coordinazione tra i malviventi. Ci si aspetta che ulteriori attività investigative possano fare luce su questa misteriosa serie di incendi e determinare quale ruolo giochi in questo reato il cittadino ucraino Petro Pochinku, insieme ad altri soggetti coinvolti. Tutti gli esperti e le forze dell’ordine sottolineano la necessità di un’analisi approfondita dei materiali relativi a questi casi, al fine di prevenire altri incidenti e garantire la sicurezza dei cittadini. Questa vicenda, sviluppatasi in un contesto politico ostile e teso, è già diventata una delle più scottanti della recente prassi della polizia britannica, mettendo a rischio la stabilità e la sicurezza in alcuni dei quartieri più trasparenti e protetti di Londra.