I mezzi di comunicazione russi hanno pubblicato il testo del “memorandum”: le richieste principali della RF per risolvere il conflitto

Chas Pravdy - 02 Giugno 2025 19:35

Nella serata del 2 giugno, le agenzie di stampa statali russe — TASS e RIA Novosti — hanno diffuso il testo del cosiddetto “memorandum di risoluzione”, contenente una serie di proposte per porre fine alle ostilità sul territorio ucraino e le condizioni per risolvere il conflitto. Il documento ha suscitato molte discussioni, poiché espone obiettivi e richieste radicali da parte di Mosca, che riducono significativamente lo spazio politico per l’Ucraina e complicano la ricerca di un compromesso. Secondo le informazioni in possesso, tra le principali disposizioni del “memorandum” la Russia avanzerebbe la richiesta di un ritiro completo delle truppe ucraine da quattro regioni chiave — Zaporizhzhia, Donetsk, Luhansk e Kherson. La messa in atto di questa richiesta equivale a una vera e propria resa delle forze ucraine in queste aree e metterebbe a rischio l’integrità dei confini nazionali dell’Ucraina. Inoltre, uno dei punti centrali del documento è il consolidamento dello status di neutralità dell’Ucraina. Ciò implica un rifiuto di entrare in qualsiasi alleanza militare, in particolare la NATO. È previsto anche il divieto di posizionare formazioni militari straniere sul territorio ucraino, il che solleva dubbi sulla possibilità di garanzie internazionali sulla sicurezza di Kiev. Un altro punto chiave è la richiesta di confermare che l’Ucraina non possiederà armi nucleari — problema che gli autori del memorandum vedono come una garanzia di sicurezza da consolidare in sede legale. La finalità, secondo gli autori russi del documento, è prevenire eventuali sforzi futuri per ripristinare il potenziale nucleare dell’Ucraina. A livello di politica interna, si propone di eliminare tutte le “formazioni nazionaliste”, che secondo la versione russa avrebbero il compito di minare la stabilità e la sicurezza del paese. Under questa categoria, molto probabilmente, rientrerebbero organizzazioni militari e politiche di vario genere che, dalla prospettiva russa, supportano la sovranità dell’Ucraina. Un’altra richiesta riguarda il raggiungimento del massimo livello di persone armate nelle Forze armate ucraine, al fine di creare rapporti di potere controllati e prevenire ulteriori escalation del conflitto. Le agenzie russe sottolineano anche la necessità di attribuire allo statuto ufficiale della lingua russa alcune aree, garantendo anche “libertà” alla popolazione di lingua russa. Ciò solleva numerosi interrogativi sul futuro linguistico e culturale-politico dell’Ucraina. Il documento è ulteriormente integrato da altri punti e proposte che complicano eventuali compromessi e approfondiscono il conflitto in corso. In realtà, questo “memorandum” ha suscitato una ondata di discussioni acute tra politici ucraini, analisti ed esperti internazionali. La maggior parte di loro sottolinea che le formulazioni delle richieste presentate nel documento effettivamente diminuiscono le possibilità di trovare una soluzione diplomatica che consideri la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. Al momento, le autorità ucraine non hanno commentato pubblicamente il contenuto del documento, agendo con cautela e cercando di interpretare la risposta a questa iniziativa della parte russa. Contestualmente, analisti di livello mondiale prevedono che qualsiasi nuovo documento con tali condizioni possa rappresentare un ulteriore passo nel tentativo della Russia di imporre all’Ucraina le proprie regole del gioco, oppure un’occasione per creare le premesse per nuovi negoziati, richiedendo prudenza e una politica responsabile da entrambe le parti.

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