L’Istituto per lo Studio della Guerra (ISW) analizza la situazione intorno all’atteggiamento russo nei confronti del processo negoziale riguardante l’Ucraina e trae conclusioni ferme sul livello di interesse di Mosca nel cercare una soluzione pacifica

Chas Pravdy - 31 Maggio 2025 03:43

Secondo le ultime informazioni, la decisione della Russia di inviare per un nuovo round di negoziati a Istanbul rappresentanti di basso livello indica la mancanza di un autentico desiderio di dialogo costruttivo, confermando invece la volontà di procrastinare il processo e mantenere la posizione attuale, che consente di sostenere l’attività militare e la pressione sull’Ucraina. Gli analisti sono convinti che tale strategia dimostri che il Cremlino non ha reali intenzioni di negoziare alle vere condizioni, e che tutto questo processo possa essere utilizzato come strumento per prolungare il conflitto. Sottolineano che la decisione della Russia di delegare di nuovo specialisti di basso livello ai negoziati di Istanbul sia un segnale pericoloso per l’Ucraina e la comunità internazionale: questa mossa può indicare il desiderio di Mosca di simulare un processo diplomático, ma senza un reale impegno per la pace. Nel rapporto dell’ISW sono riportate citazioni dirette delle dichiarazioni di rappresentanti russi, che aggiungono ulteriore preoccupazione alla situazione. In particolare, il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza del 30 maggio, ha apertamente affermato che Mosca è pronta a combattere con l’Ucraina quanto sarà necessario — “fino alla vittoria totale”, e alla domanda se l’Ucraina possa accettare le condizioni di pace russe, ha risposto negativamente, lasciando intendere che Mosca ha intenzione di continuare la guerra fino alla vittoria definitiva, negando la possibilità di compromessi. Al contempo, Nebenzya ha dichiarato che gli Stati Uniti “hanno aperto gli occhi” sulle “ cause profonde” del conflitto in Ucraina e ha accusato l’Occidente di sostenere Kiev, cosa che, a suo avviso, “minaccia di approfondire la guerra”. La sua dichiarazione contiene anche appelli affinché l’Occidente interrompa le forniture di armi a Kiev e riduca l’assistenza militare, considerata da Mosca come un prerequisito per la cessazione delle ostilità. La diplomazia russa non nasconde che vede nel processo negoziale più uno strumento politico per guadagnare tempo che un vero tentativo di raggiungere un compromesso. Il Ministero degli Esteri russo, il 29 maggio, ha dichiarato che la delegazione russa a Istanbul il 2 giugno sarà la stessa — di basso livello, come nelle occasioni precedenti — e, secondo la portavoce Maria Zakharova, Mosca non intende cambiare tattica e ripeterà le vecchie richieste. Ciò si inserisce nella strategia di prolungare il conflitto per ottenere ulteriori vantaggi posizionali dall’Occidente e dall’Ucraina. Il rapporto dell’ISW sottolinea come questa decisione dei funzionari russi confermi che Mosca non sia interessata a negoziati seri, e che il loro obiettivo principale sia prolungare la guerra, mantenere le operazioni militari e esercitare una pressione ancora maggiore su Kiev e sui paesi occidentali. Continua a vedere nel negoziato uno strumento di sfruttamento e non un percorso verso la pace, un mezzo per preservare e rafforzare la posizione di Mosca nel contesto della futura campagna militare in Ucraina. Di conseguenza, la comunità internazionale deve essere vigile e prepararsi a nuove provocazioni e simulazioni di processi di pace, mentre Mosca manifesta la propria riluttanza a fare concessioni genuine.

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