Le nazioni europee stanno modificando la loro strategia di sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia, abbandonando la tradizionale collocazione di forze militari e concentrandosi su un supporto difensivo a lungo termine senza un coinvolgimento attivo degli Stati Uniti

Chas Pravdy - 31 Maggio 2025 12:55

Questa informazione è stata diffusa dal tabloid britannico The Daily Telegraph, citando fonti diplomatiche in Europa, secondo cui i piani riguardanti missioni di pace in Ucraina stanno attualmente subendo importanti cambiamenti. Secondo il giornale, si è appreso che le autorità britanniche e francesi hanno già discusso possibili scenari nel caso in cui il presidente degli Stati Uniti Donald Trump rifiutasse di sostenere militarmente Kiev. Allo stesso tempo, i leader europei sono concordi nel cambiare gli obiettivi, spostando il focus dalla collocazione di proprie forze alla progettazione di meccanismi di difesa a lungo termine per l’Ucraina. In particolare, si punta a rafforzare la capacità difensiva delle forze ucraine attraverso mezzi di intelligence, pressioni economiche sulla Russia e sforzi diplomatici. È interessante notare che uno dei diplomatici europei sottolinea come l’ostacolo principale rimanga la paura che il Presidente degli Stati Uniti possa davvero mettere in atto la sua promessa di abbandonare il ruolo di mediatore attivo nel conflitto, poiché finora non è riuscito a convincere Vladimir Putin a sedersi a un tavolo di negoziati. Di conseguenza, i paesi europei si preparano ad agire in modo indipendente per garantire un sostegno stabile all’Ucraina, anche nel caso in cui l’assistenza militare principale dagli USA risultasse limitata o interrotta. Un altro aspetto importante tra quelli discussi riguarda la pressione economica sulla Russia. I leader europei hanno concordato di rafforzare le sanzioni, che potrebbero influire significativamente sulle capacità finanziarie e sull’industria bellica dello Stato russo. Ciò apre la strada a una politica più mirata, coinvolgendo tutti gli strumenti diplomatici disponibili per potenziare la difesa ucraina senza ricorrere a missioni militari su larga scala. Una decisione importante approvata è l’invito al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di partecipare al prossimo vertice NATO, previsto per giugno a La Haya. Fino a ora, la partecipazione del leader ucraino era incerta, a causa dei rapporti controversi con Trump, che aveva espresso opposizione all’adesione di Kiev all’Alleanza. Tuttavia, ora le parti europee ritengono necessario sostenere la sua presenza, per mostrare agli alleati unità e coesione nel supporto all’Ucraina. In concomitanza con questi eventi, l’ambasciatore americano Keith Kellogg ha riferito che al prossimo ciclo di negoziati tra Ucraina e Russia, previsto per il 2 giugno a Istanbul, parteciperanno rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. In Ucraina, questa notizia ha suscitato interesse e attenzione, dato che Kiev desidera rafforzare la propria posizione diplomatica e ottenere il supporto dei partner internazionali in questo difficile momento di guerra. Inoltre, nella conversazione serale del 30 maggio con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, Zelensky ha discusso della possibilità di un futuro processo negoziale tra Kiev e Mosca a Istanbul, manifestando l’intenzione dell’Ucraina di sfruttare ogni possibilità diplomatica per de-escalare il conflitto. Contestualmente, l’Ucraina sta esaminando attentamente tutte le opzioni di sviluppo della situazione e cerca di rafforzare la propria posizione internazionale in un contesto in cui si evidenzia un nuovo focus sulla sovranità e difesa europea, senza il coinvolgimento degli USA. In definitiva, la situazione di sostegno all’Ucraina continua a complicarsi, e le nazioni europee cercano di trovare soluzioni autonome per adattarsi alle nuove realtà della guerra, perseguendo il mantenimento del equilibrio strategico e garantendo la sicurezza a lungo termine della regione, al di fuori di un possibile supporto militare statunitense che viene ora visto come potenzialmente limitato o rischioso.

Source