In Ucraina non considerano realistico ottenere da NATO garanzie giuridicamente vincolanti sulla non espansione, che rappresenta una richiesta chiave della Russia nel contesto della politica di sicurezza

Analisti politici e funzionari sono convinti che nell’immediato futuro l’alleanza difficilmente accederà a un compromesso in questa direzione, poiché qualsiasi impegno ufficiale sarebbe in contrasto con le sue disposizioni statutarie e gli accordi internazionali consolidati nelle ultime riunioni. In particolare, il capo della delegazione permanente della Verkhovna Rada presso l’Assemblea Parlamentare NATO, Yehor Chernev, ha espresso questa posizione in un commento all’agenzia di stampa "Interfax-Ukraine", così come ha commentato la dichiarazione del rappresentante speciale del presidente degli Stati Uniti, Keith Kellegg, rilasciata durante un’intervista al canale televisivo ABC News. Secondo le ultime dichiarazioni, gli Stati Uniti mostrano disponibilità a discutere le preoccupazioni della Russia riguardo all’espansione dell’alleanza e sono anche pronti a sostenere l’idea di garanzie verbali, che però non avranno valenza giuridica. Tuttavia, per l’Ucraina e altri paesi dell’Europa orientale, questo non è sufficiente. Chernev ha sottolineato che qualsiasi garanzia ufficiale del sistema internazionale attuale non prevede la possibilità per la Russia di ottenere assicurazioni scritte, considerando i principi sanciti nello statuto della NATO. A suo avviso, un tale passo potrebbe significare il riconoscimento ufficiale del diritto di veto della Russia nelle decisioni sulla sicurezza e sull’espansione dell’alleanza, il che contraddice i principi di sicurezza collettiva e la sovranità dei paesi NATO. "Accettare qualsiasi documento ufficiale su questa questione sarebbe contrario alle disposizioni statutarie dell’organizzazione e alle decisioni delle riunioni precedenti. In secondo luogo, porterebbe automaticamente al riconoscimento della Russia come un satellite di fatto e come un paese con diritto di veto in materia di espansione dell’alleanza. E, infine, tale decisione all’interno della NATO è improbabile, considerando il sostegno della maggioranza dei membri dell’alleanza all’Ucraina e il desiderio dell’Ucraina di integrarsi nelle strutture di sicurezza occidentali", ha dichiarato Chernev. Il politico ha aggiunto che, per il Cremlino, le garanzie verbali potrebbero essere accettabili solo se la Russia avesse bisogno di tempo per riorganizzare le forze e "riposare" prima di una nuova escalation. Questo, secondo lui, potrebbe essere una giustificazione temporanea per promesse che Mosca utilizzerà effettivamente per mantenere la propria influenza e manipolare la situazione in futuro. Le ultime notizie indicano che il Cremlino ha accolto con favore la dichiarazione di Kellegg sulla possibilità di discutere l’assenza di espansione della NATO con gli USA, ma gli esperti ucraini e i circoli diplomatici osservano con cautela. Sottolineano che gli obiettivi reali della Russia sono creare un’illusione di consenso, mentre domina nella politica di sicurezza globale e ritarda le decisioni che potrebbero ridurre la sua influenza nella regione. Come evidenziano gli analisti, senza garanzie ufficiali e rassicurazioni certe, ma solo a parole, la Russia continua a cercare di mantenere l’integrità delle sue sfere di influenza e accenna a possibili nuovi atti aggressivi. Le cosiddette "garanzie" sotto forma di dichiarazioni verbali sono da tempo uno strumento del Cremlino per manipolare e costruire i propri interessi sulla scena internazionale. Pertanto, le autorità ucraine e i partner internazionali considerano il mantenimento di una strategia difensiva e diplomatica, supportata da accordi concreti e decisioni all’interno della NATO, la soluzione migliore.