Дonald Trump ha accusato emotivamente la Cina di aver violato i termini dell’accordo commerciale, innescando tensioni nelle relazioni bilaterali
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto una dichiarazione roboante sul suo social network Truth Social, incolpando la Cina di presunta violazione di un importante accordo sulla riduzione delle tariffe, stipulato con gli Stati Uniti alcuni mesi fa. Negli ultimi giorni negli USA si è acuita la preoccupazione per la situazione sul fronte commerciale, soprattutto dopo che Trump ha openly accusato Pechino di non aver rispettato i propri impegni. Secondo l’ex presidente, prima della firma dell’accordo la Cina era in crisi economica grave, e nel paese erano letteralmente iniziate rivolte civili. Ha sottolineato che proprio per questo motivo è stato stipulato rapidamente l’accordo — per evitare una catastrofe economica ancora maggiore, che avrebbe potuto verificarsi a causa di crolli improvvisi e t tensioni sociali. “Ho firmato questo accordo per salvare la Cina da conseguenze ancora più dolorose e distruttive. Non volevo che nel loro paese si verificasse un altro collasso economico e rivolte popolari”, ha affermato Trump. Contemporaneamente, l’ex presidente sostiene che la Cina, "che, probabilmente, non sorprende i più acuti osservatori", abbia completamente violato gli impegni presi in precedenza. Tuttavia, nel suo post non ha specificato cosa sia esattamente successo — quali aspetti dell’accordo siano stati violati, e quale sarà la risposta da parte dell’amministrazione americana. Manca anche una definizione precisa riguardo ai prossimi passi in questa situazione in evoluzione. Ricordiamo che, secondo gli accordi iniziali, gli Stati Uniti avrebbero temporaneamente ridotto le tariffe sulle merci cinesi dal 145% al 30%. In risposta, la Cina si era impegnata a ridurre le tariffe sui beni importati dagli USA fino al 10%, e a creare un meccanismo per ulteriori negoziati al fine di migliorare le relazioni commerciali. Alla presenza di questi impegni, le parti avevano pianificato di stabilire un dialogo permanente e trovare compromessi su questioni contentious. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa: Trump ha più volte aumentato le tariffe sull’importazione dalla Cina fino al 145%, mentre Pechino ha risposto aumentando le tariffe fino al 125%. Queste azioni reciproche hanno causato notevoli perdite economiche per entrambi i paesi. A aprile, le esportazioni della Cina negli USA sono calate del 21%, minando ulteriormente il saldo commerciale e suscitando preoccupazioni tra le imprese. Molte aziende hanno iniziato a esprimere timori circa la carenza di beni e componenti essenziali, risultato diretto della guerra commerciale. L’intensificarsi delle tensioni nelle relazioni commerciali ha portato, a fine aprile, Trump a considerare la possibilità di ridurre le tariffe senza precedenti, osservando che la politica di aumento tariffario prolungata potrebbe non dare i risultati sperati, e che potrebbe essere necessario riconsiderare la propria posizione. Tuttavia, non si sa ancora se gli USA reagiranno alle violazioni degli accordi e quale politica adotterà ulteriormente l’amministrazione — al momento rimane tutto incerto. In generale, la situazione degli accordi commerciali tra USA e Cina continua a essere una delle più attuali e complesse nelle relazioni internazionali, suscitando timori nella comunità globale riguardo ai potenziali effetti sull’economia mondiale.