Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, la situazione delle forniture di sistemi senza pilota dalla Cina verso l’Europa e la Russia sta assumendo sviluppi complessi e suscita preoccupazioni significative tra la comunità internazionale

Chas Pravdy - 29 Maggio 2025 17:14

Mentre in Europa si registrano riduzioni nelle forniture di componenti chiave per i droni ai acquirenti occidentali, la Cina sostiene attivamente il mercato russo, fornendo prodotti e tecnologie di importanza strategica per operazioni militari e di difesa. In particolare, circolano voci tra ambienti europei e americani secondo cui Pechino avrebbe ridotto l'esportazione di determinati beni a duplice uso — in particolare magneti e altri parti per motori di sistemi senza pilota, che in passato sono stati ampiamente utilizzati nella costruzione di droni. Tali misure alimentano il sospetto che la Cina stia intenzionalmente riducendo le forniture di questi componenti verso i paesi occidentali, rafforzando al contempo le consegne verso il mercato russo. Fonti ufficiali indicano che i produttori cinesi stanno limitando le esportazioni, dando origine a un trend di diminuzione della dipendenza dell'Occidente dalle tecnologie cinesi in questo settore. Pechino, in risposta a queste accuse, sottolinea che controlla rigorosamente l'esportazione di beni a duplice uso e aderisce strettamente alle normative e agli accordi internazionali. In una dichiarazione diffusa dal Ministero degli Esteri cinese si evidenzia che la Cina segue una politica di non aggressione e promozione della pace. Si ribadisce che il paese non fornisce armi letali e che tutte le merci a duplice uso sono soggetto a controlli conformi alle disposizioni di legge. Pechino cerca di respingere qualunque interpretazione politica delle sue forniture, definendole “accuse infondate” e speculazioni motivate politicamente. Da parte loro, in Europa e negli Stati Uniti si sostiene che la Cina stia invece espandendo attivamente le proprie capacità militari e di difesa, fornendo a Russia tecnologie e componenti necessari per la produzione di velivoli senza pilota. Secondo fonti, già l’anno scorso aziende cinesi e russe avevano annunciato progetti congiunti, tra cui lo sviluppo di droni d’attacco, che rivestono un’importanza significativa per le prospettive del conflitto in Ucraina. Questa situazione ha portato a reazioni da parte dell’Occidente sotto forma di sanzioni a diverse aziende cinesi che, secondo fonti diplomatiche, assistono Mosca nella produzione di droni e nella fornitura di tecnologie e componenti strategici. In generale, questa dinamica evidenzia come la Cina, cercando di mantenere un equilibrio nella propria politica estera, contribuisca contemporaneamente a rafforzare le capacità militari della Russia e aumenti la sua presenza in questo mercato. Ciò desta preoccupazioni a livello globale, poiché l'espansione delle forniture di tecnologie potenzialmente utilizzabili in ambito militare complica gli sforzi internazionali di risoluzione dei conflitti e di mantenimento della stabilità. Pertanto, la situazione delle forniture di droni dalla Cina rimane tesa e complessa. Le misure di restrizione delle esportazioni adottate dai paesi occidentali e la resistenza aperta di Pechino nel qualificare la propria politica come illegale o sleale indicano la difficoltà di bilanciare interessi economici e sicurezza internazionale. Presumibilmente, questa tendenza continuerà a essere uno dei temi principali di discussione a livello internazionale nei prossimi mesi, con particolare attenzione al controllo e alla regolamentazione delle tecnologie cinesi in questo settore.

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