Profonda preoccupazione da parte delle autorità ucraine e delle organizzazioni per i diritti umani: nella Crimea temporaneamente occupata si registrano nuovamente casi di scomparsa di cittadini ucraini

Chas Pravdy - 29 Maggio 2025 13:01

Secondo le ultime informazioni, durante una retata o un arresto a Sebastopoli, persone sconosciute, che probabilmente si presentano come agenti del Servizio Federale di Sicurezza della Russia, hanno rapito l'ucraino Serhii Hryshchenkiv senza documenti adeguati e senza possibilità di chiarire il suo destino. Di questo episodio ha dato comunicazione l'Inviato del Parlamento ucraino per i diritti umani, Dmytro Lubinec, che ha ricevuto l'informazione dalla figlia dell'uomo scomparso. Secondo le parole di Dmytro Lubinec, l'incidente è avvenuto nella notte tra il 7 maggio e l'8 maggio. Da allora, la famiglia di Hryshchenkiv e le organizzazioni per i diritti umani non hanno alcuna chiarezza riguardo a dove si trovi esattamente il detenuto, né quali siano le sue possibilità future di tutela legale o di scambio. Lubinec ha sottolineato che simili rapimenti non sono casi isolati nella regione temporaneamente occupata, ma sono ormai diventati una pratica comune dell'amministrazione occupante locale. "Il contenuto di questa situazione si traduce in completa apatia e impunità, poiché persone sconosciute rapiscono di massa cittadini spacciandosi per agenti del FSB russo. Ciò rappresenta una grave violazione delle norme e degli standard internazionali di diritto, in particolare di diversi articoli del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo", ha sottolineato Dmytro Lubinec. Agrega inoltre che, secondo i punti 2 dell'articolo 9 e i punti 4 e 2 dell'articolo 14 dei documenti internazionali, le persone detenute e le loro famiglie hanno il diritto di ricevere informazioni affidabili e tempestive sulle ragioni del arresto, il loro status giuridico e il loro luogo di detenzione. L'Inviato ha riferito di aver già inviato una richiesta ufficiale al commissario russo per i diritti umani, Tetyana Moskalkova, chiedendo di fornire informazioni ufficiali e obiettive sulla situazione di Hryshchenkiv e di garantire i suoi diritti. "Questo caso conferma ancora una volta che il governo occupante non è in grado di garantire neanche i più basilari standard giuridici per i residenti della Crimea annessa, violando le norme internazionali e disprezzando cínicamente i diritti umani. Questa pratica è ormai una routine quotidiana per migliaia di cittadini ucraini rimasti sulla penisola", ha concluso. Inoltre, va evidenziato che il 18 maggio il Majlis del popolo Crimeo ha rilasciato una ferma dichiarazione riguardante la politica russa nella Crimea occupata. I rappresentanti ufficiali hanno sottolineato che la politica attuale di Mosca rappresenta una continuazione diretta dei metodi e delle pratiche genocidarie adottate contro il popolo Crimeo in passato. Queste dichiarazioni confermano ancora una volta che le violazioni dei diritti umani e gli abusi cinici contro gli abitanti della penisola sono sistematizzati e suscitano crescente sdegno nella comunità internazionale. La situazione in Crimea rimane un messaggio urgente sull'importanza di rafforzare le indagini internazionali e le reazioni alle gravi violazioni dei diritti umani. L'Ucraina e la comunità internazionale devono unire gli sforzi per ripristinare i diritti dei cittadini e cessare le pratiche di rapimenti, scomparsi e detenzioni arbitrarie nella regione, che da lungo tempo è sotto occupazione.

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