Il Ministero degli Affari Esteri dell’Ucraina ha espresso la propria posizione chiara riguardo alla situazione con la consegna, da parte della Russia, del “memorandum” ufficiale, necessario per i futuri negoziati nel contesto del conflitto in corso e degli sforzi diplomatici per una risoluzione pacifica
Secondo le parole del portavoce ufficiale del ministero, Hegory Tikhy, il rifiuto della Russia di fornire questo documento non indica solo il mancato rispetto degli accordi presi, ma anche la presenza nel Cremlino di richieste irrealistiche e ultimatistiche, che minano le fondamenta del processo diplomatico stesso. Una fonte che ha accesso diretto ai negoziati interni riferisce che il rifiuto della Russia di consegnare ufficialmente il rispettivo “memorandum” è un segnale della loro paura e riluttanza a riconoscere apertamente i loro richiami irrealistici. È proprio questa condotta che porta al prolungarsi delle negoziazioni di pace e che crea l’illusione che la Russia cerchi artificialmente di ritardare il processo per guadagnare tempo o imporre le proprie condizioni. Hegory Tikhy, nel suo messaggio sulla piattaforma “X” (ex Twitter), ha sottolineato che l’attuale mancata consegna del documento non è un caso, ma una strategia deliberata. Il portavoce ha anche evidenziato che l’Ucraina si aspetta dalla Russia non solo la consegna del proprio “memorandum”, come precedentemente richiesto dal ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga, ma anche una collaborazione più aperta e onesta. In modo più concreto, Tikhy ha invitato i russi a “trasmettere immediatamente il documento” e a cessare le provocazioni, perché senza ciò ogni tentativo di risoluzione diplomatica resterà solo un’illusione incapace di portare risultati reali. La storia dell’intensificarsi delle tensioni nei negoziati dimostra che la parte ucraina ha già compiuto passi importanti per il dialogo. In particolare, in data recente, il ministro della Difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, ha consegnato alla Federazione Russa un documento che mette chiaramente in evidenza la posizione di Kyiv riguardo alle modalità per raggiungere un cessate-il-fuoco e alle condizioni per porre fine ai combattimenti. Era previsto ricevere un rispettivo “memorandum” dalla Russia, ma queste aspettative rimangono ancora inattuate. Da parte sua, il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che il cosiddetto “memorandum” della RF, formulato da oltre una settimana, è uno stratagemma poco serio e un’umiliazione per tutta la comunità internazionale. Le sue parole creano l’immagine di una situazione assurda, in cui il paese aggressore semplicemente ritarda la firma di un documento importante, creando artificialmente una raffica di promesse vuote e intenzioni illusorie. In questa situazione, gli operatori diplomatici sottolineano che questo prolungato rinvio impedisce di progredire verso la stabilità della pace e della sicurezza. In generale, la questione del “memorandum” ricorda che la Russia ancora una volta dimostra la propria indecisione e mancanza di trasparenza nei negoziati diplomatici, utilizzando ultimatums e ritardando il processo nel tentativo di mettere il governo ucraino di fronte al fatto compiuto — ovvero accettare il futuro deciso dalla Russia senza tener conto degli interessi ucraini, o rimanere senza possibilità di una rapida risoluzione del conflitto. L’Ucraina, tuttavia, rimane aperta a un dialogo costruttivo, sperando che in futuro la parte russa ritrovi un approccio realistico e onesto alla diplomazia, rinunciando a ritardi artificiosi e ultimatum che non favoriscono in alcun modo una pace durevole e la sicurezza nel regione.