Il Consiglio comunale di Kiev non è riuscito a riunirsi per la seduta pianificata a causa della mancanza di quorum, suscitando la rabbia e il malcontento del sindaco Vitalij Klitschko

Chas Pravdy - 29 Maggio 2025 14:57

La seduta, prevista per il 29 maggio, era programmata per la mattina, ma non è stata possibile da svolgere a causa della scarsa affluenza dei deputati, provocando una serie di commenti pubblici e politici. Fin dall'inizio, alle 10 del mattino, era noto che in sala erano presenti solo 46 deputati, mentre nel foyer si erano registrate 68 persone. Il sindaco di Kiev, che esercitava le funzioni di presidente provvisorio, ha riconosciuto questa situazione come ingiusta e ha invitato i colleghi a tornare in sala, inserire le schede di voto e iniziare i lavori, sottolineando la necessità di rispettare le procedure e di garantire il quorum. Tuttavia, anche dopo un'ora, quando in sala erano già riuniti 52 deputati, la maggior parte di loro rimaneva passiva, e il numero reale di presenti non raggiungeva ancora quello necessario per rendere legittima la seduta. Klitschko, commentando la situazione, ha detto che molti deputati registrati nel foyer esitano o deliberatamente non vogliono partecipare ai lavori del consiglio. Ha accusato di ciò le pressioni e gli ostacoli esercitati da alcune forze che mirano a screditare o paralizzare l'attività del Consiglio di Kiev. In particolare, il sindaco ha riferito che alcuni deputati vengono " intimiditi" con procedimenti penali, vengono condotti perquisizioni e interrogatori ingiustificati, mentre altri, già impegnati nel servizio militare, sono volutamente trattenuti dall'assistere alle sedute, il che rende impossibile formare il quorum. Il sindaco non ha specificato chi siano esattamente gli artefici di queste azioni, ma ha sottolineato che attualmente ci sono tentativi di destabilizzare il lavoro del consiglio e di bloccare l’adozione di decisioni importanti per la città. Ha osservato che tali ostacoli non diminuiscono, anzi, si intensificano. Tuttavia, non ha fornito ulteriori dettagli sulle persone specifiche che impediscono ai deputati di essere presenti. Ha solo evidenziato che queste azioni sono manifestazioni di pressione e di nebbia politica che impediscono di lavorare efficacemente nell’amministrazione comunale. È previsto che in questa sessione il consiglio cittadino avrebbe dovuto adottare decisioni importanti per la capitale. In particolare, si stavano analizzando proposte di correzione del programma di sviluppo economico e sociale, del bilancio comunale, del finanziamento per la costruzione e l’allestimento di strutture di protezione, della preparazione per la stagione autunno-inverno e per il nuovo anno scolastico. Non meno importanti erano anche i temi relativi al finanziamento dello sviluppo delle infrastrutture di trasporto, in particolare il proseguimento della costruzione della metropolitana a Vinogradar. Il sindaco ha proposto di posticipare la prossima riunione del Consiglio di Kiev al 10 giugno. Tuttavia, questa decisione deve ancora essere concordata con i capi delle frazioni e il corpo elettorale. Secondo il regolamento, affinché una seduta sia considerata valida è necessaria la presenza della maggioranza dei membri totali del consiglio, che conta 120 deputati. Per confermare la partecipazione di un deputato alla seduta, si utilizza un sistema di voto elettronico che registra la presenza personale e l’attività del deputato. Pertanto, la situazione nel Consiglio comunale di Kiev testimonia le difficoltà operative di questo organo di autogoverno locale, che si intrecciano con conflitti politici e istituzionali. La mancanza di quorum e le manifestazioni di pressione da parte di alcune forze consentono il rischio di sospendere l’adozione di decisioni chiave, con possibili effetti negativi sulla vita e lo sviluppo della città. Le prossime mosse rimangono sconosciute, ma è evidente che il problema è sistemico e richiede interventi per ripristinare l’ordine legale e prevenire giochi politici che minacciano il normale funzionamento dell’amministrazione locale e la sua capacità di gestire efficacemente Kiev.

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