Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha dimostrato apertura verso qualsiasi formato di incontri con i leader della Russia e degli Stati Uniti, sottolineando la disponibilità a discutere questioni a livello più alto in opzioni convenienti per tutti

In una recente dichiarazione durante una conferenza stampa, ha evidenziato che la parte ucraina è aperta a vari formati di incontri con i presidenti degli Stati Uniti e della Russia. «Siamo pronti a incontrarci con i leader in qualsiasi formato. Questo è conosciuto sia dalla parte americana che da quella russa», ha sottolineato. Secondo lui, l'Ucraina non ha riserve fondamentali riguardo alla possibilità di negoziare con Trump e Putin contemporaneamente o in formati successivi: «Siamo aperti a un incontro tra Trump – Putin – Zelensky, magari in formato Trump – Putin – Zelensky, o in un formato trilaterale. Se, ad esempio, Putin ritiene che sia necessario un negoziato bilaterale che non gli sia comodo, o se tutti vogliono un colloquio tripartito — non mi interessa. Sono pronto per qualsiasi scenario». Il politico ha anche rivelato che la parte ucraina sta considerando diversi potenziali luoghi per ulteriori negoziati con Russia e Stati Uniti. Oltre a Istanbul, dove si sono svolti incontri precedenti, tra le possibilità vengono menzionati la Svizzera e il Vaticano. «La parte turca sa che stiamo valutando la possibilità di incontrarci in più di un luogo, e i preparativi per i negoziati con questi paesi sono già in corso», ha detto Zelensky. Ha aggiunto che il supporto del Vaticano è maggiore di quello della Russia: «Il Vaticano, in generale, sostiene le nostre iniziative, mentre, a giudicare dalle circostanze e dai media, la parte russa non supporta queste idee». Oltre alle piattaforme diplomatiche, il presidente ha sottolineato l'importanza di coinvolgere rappresentanti europei nel processo negoziale. « Ritengo molto importante che, in determinate fasi dei negoziati, siano presenti anche rappresentanti dell’Unione Europea. Per esempio, quando si tratta di garanzie di sicurezza, vorrei che l’Europa fosse un partecipante attivo in queste discussioni. Ci riferiamo a quelle garanzie di sicurezza che ogni volta le nazioni europee hanno dichiarato, sostenendo l'Ucraina sul fronte diplomatico — sia dal punto di vista finanziario che militare», ha detto Zelensky. Secondo lui, il supporto militare rappresenta l’elemento chiave per garantire la sicurezza dell’Ucraina. «Naturalmente, la partecipazione degli europei in determinati format — a livello di leader, mediatori o rappresentanti — rimane importante. Dipende dall'agenda e dalle questioni attuali, e siamo pronti a qualsiasi scenario, considerando le circostanze e le necessità», ha concluso il capo dello stato ucraino. Le frontiere delle ricerche diplomatiche si restringono passo dopo passo, ma sul fronte politico continuano intense le discussioni sui futuri format di negoziato. Recentemente, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha espresso la possibilità di rivolgersi nuovamente alla Turchia per organizzare un secondo round di negoziati con Kiev. Allo stesso tempo, Mosca ufficiale si rifiuta categoricamente di considerare il Santa Sede come piattaforma per negoziati con l’Ucraina, citando le sanzioni esistenti dell’Unione Europea. In generale, il leader ucraino dimostra disponibilità a un dialogo costruttivo di qualsiasi formato, sottolineando che tale apertura dipende dalla ricerca di vie a lungo termine per la pace e la stabilità della regione. Tuttavia, la questione del coinvolgimento di mediatori e garanti internazionali, in particolare europei e virtuali, resta al centro delle manovre diplomatiche e dei negoziati che si svolgono nei corridoi della politica mondiale.