I paesi NATO hanno completato una prova complessa e allo stesso tempo estremamente importante della capacità di rispondere rapidamente alle sfide della moderna situazione di difesa, eseguendo in Finlandia e Svezia un manovra articolata di atterraggio di forze aeree militari su strade asfaltate

Chas Pravdy - 28 Maggio 2025 18:26

Questa tattica innovativa è diventata una delle componenti principali di un ampio esercitazione militare, denominata JPH, svolta dal 26 al 30 maggio. A comunicarlo è il Comando Aereo Congiunto della NATO, che ha confermato come tali attività rappresentino un ulteriore passo nel rafforzamento della potenza difensiva degli alleati nella regione della Scandinavia. Quest’esercitazione si è svolta nel contesto della preparazione a scenari di spostamento rapido ed efficiente delle forze in risposta a potenziali minacce esterne o aggressioni. Particolare attenzione è stata dedicata ai manovre in condizioni impreviste, in particolare a atterraggi e decolli di velivoli da combattimento direttamente su strade asfaltate, situazione che complica notevolmente la capacità di previsione e di intervento da parte dell’avversario. Sono stati coinvolti oltre venti velivoli militari all’avanguardia delle nazioni NATO e circa duemila truppe per l’esecuzione di task di varia complessità. In particolare, nel quadro della fase speciale Baana, per la prima volta sono stati impiegati aerei da combattimento operanti nell’aviazione finlandese, tra cui gli F/A-18 Hornet, insieme a velivoli da addestramento Hawk. Essi hanno effettuato brevi decolli e atterraggi sulla strada principale E75 vicino alla base aerea di Tikkakoski a Jyväskylä. Questa esperienza si è rivelata preziosa per il ripristino e l’incremento della mobilità delle unità aeree in scenari di combattimento reale. Di pari importanza è stato il primo impiego di elicotteri dell’US Air Force olandese: i multiruolo F-35A Lightning II, velivoli di quinta generazione, hanno eseguito decolli e atterraggi su strade nelle sessioni di training. Ciò sottolinea il livello di integrazione con le rotte terrestri tradizionali e aumenta la capacità di mobilitazione rapida in caso di conflitto. Parallelamente, in Svezia si sono svolti esercizi chiusi con decolli e atterraggi brevi di velivoli militari su aree limitate di strade. In questa occasione hanno operato aerei di trasporto come il C-130 Hercules, appartenenti alla Fuerza Aerea svedese, e unità provenienti dalla Norvegia e dal gruppo congiunto tedesco-francese BATS. I gruppi di aerei hanno perfezionato manovre rapide e precise in condizioni ristrette, un aspetto particolarmente rilevante in difesa di fronte a possibili blocchi o attacchi improvvisi. Va sottolineato che questi esercizi sono incentrati sulla concezione ACE (Agility, Command, and Control), che consente di riorientare le forze in breve tempo, rispondendo rapidamente ai cambiamenti dello scenario, migliorando così la mobilità e mantenendo elevato il livello di prontezza. Nel complesso, tali esercitazioni evidenziano la volontà della NATO di mantenere un’alta capacità di adattamento e mobilità nelle attuali condizioni di crisi di sicurezza, rafforzando la capacità delle forze regionali di rispondere a qualsiasi sfida. L’uso delle strade asfaltate per l’atterraggio di aerei militari non solo complica i compiti dell’avversario nel prevedere le operazioni militari, ma dimostra anche nuovi approcci alla tattica difensiva nel contesto della regione settentrionale d’Europa. Allo stesso tempo, prima dello svolgimento di queste esercitazioni nei paesi baltici si sono intensificati i manovre militari: in Lituania vengono condotte esercitazioni su vasta scala con la partecipazione delle forze locali e dei partner della NATO per rafforzare le capacità di difesa e prepararsi a potenziali minacce. La Polonia, a sua volta, ha annunciato esercitazioni proprie in risposta alle vaste esercitazioni russe e bielorusse “Zapad”, che si stanno svolgendo nell’Europa orientale e hanno natura dimostrativa di potenza e di incremento della capacità di difesa nella regione. Questi eventi confermano la tendenza a un’accelerazione della preparazione militare e a una crescente prontezza dei paesi NATO di rispondere a qualsiasi scenario di crisi nel Nord Europa e nella regione baltica.

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